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Materazzi a Inter Channel: "Io, lo stesso di sempre"

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Messaggio Da ModCuoreInter Ven Feb 11, 2011 1:23 pm

L'attesa è finita, ora parla Matrix. Nella "Prima Serata" di Inter Channel, Marco Materazzi risponde a tutte le domande dei tifosi sul canale tematico nerazzurro. Senza veli o mezze parole, come lui sempre è abituato a fare, come ha sempre fatto e sempre farà. "Ho commesso tante sciocchezze nella mia vita, le ho prese e le ho date e non mi sono mai lamentato. Su questo nessuno può dire niente. Io difensore falloso? Smetterò di giocare quando smetteranno di parlare di me e lo stesso vale parlando di atteggiamento in campo: finchè parlano, lasciamoli parlare".

In positivo, si parla tanto di Materazzi, ma anche di chi potrebbe diventare un suo erede: "Credo ci sia poco da dire o da suggerire a Ranocchia. Andrea è un ragazzo impeccabile, genuino, con la testa sulle spalle, uno di quelli che io definisco "contadino", perchè ha la corteccia forte e sa dove vuole arrivare".

Il Mondiale del 2006 con la nazionale italiana prima, la Champions League con l'Inter quattro anni più tardi: "Due momenti diversi, ma entrambi molto intensi. Ho ricordi sbiaditi di Madrid, dove ho pensato "ho vinto quasi tutto, ma manca ancora qualcosa". A Berlino, invece pensavo che avevamo riacciuffato una partita, ma c'era ancora tanto da sudare".

Materazzi è anche ironia. Per questo, proprio lui, dopo il derby vinto dall'Inter 2-0 del gennaio 2010, ha indossato una maschera di Silvio Berlusconi, comprata mentre era al supermercato con suo figlio: "È stata una cosa simpatica, ci ho riso anche con Berlusconi stesso, magari c'è qualche intercettazione...Lui ci ha sorriso come si doveva sorridere, solo qualcuno - vedi i leccapiedi suoi - ha provato a far diventare quella mia azione un qualcosa di chissà quanto grave".

"Volere è potere": c'è chi lo suggerisce a Materazzi come il motto che descrive alla perfezione l'Inter, quella squadra che dà sempre il massimo in grinta, determinazione, carattere e che dà la sensazione di volere dare e fare sempre di più. "Ci sentiamo così perchè ne abbiamo subite tante, troppe, e allora vogliamo sempre cambiare le sorti che sembrano già scritte. Forse, questa è la nostra grande forza. La forza mia, quella di Zanetti, di Cordoba, quella di chi è all'Inter da dieci anni e di chi sa quello che abbiamo sofferto per raggiungere certi traguardi. Se mi sentivo preso in giro? Molto, ma non lo dicevo più perchè sembrava un alibi e allora passavi per scemo. Poi, alla fine era come pensavo io, come pensavano tutti".

E sul campionato attuale, Materazzi non ha nessun dubbio. Nessuno."È lungo - sentenzia il difensore - e abbiamo una squadra davanti che è troppo forte da raggiungere e noi, poverini, ce la stiamo mettendo tutta per rimediare agli errori commessi nei primi sei mesi". E c'è chi in studio sorride ascoltando le parole di Matrix....

Qualche parole a distanza con Billy Costacurta, un "dialogo" iniziato proprio dall'ex calciatore rossonero che ha definito un non-simpatico: "E non solo questo, ma a quest'ora i bambini sono ancora svegli e quindi non aggiungo altro. Ringrazio Piero Chiambretti che, durante la puntata della quale sono stato ospite, ha tirato fuori dal suo archivio un po' di falli fatti da Costacurta. Tutti, ogni tanto, andiamo sopra le righe, ma io dirò sempre quello che penso, perchè sono uno che, anche negli errori, ha sempre ammesso".

Inevitabile parlare poi del rapporto speciale che lega Materazzi a Samuel Eto'o: "È qualcosa nato quando Samuel era ancora al Barcellona. Quando ho saputo che c'erano possibilità che venisse all'Inter, gli ho mandato un messaggio "Corri qui che vinciamo tutto", lui l'ha fatto e io lo ringrazio perchè abbiamo davvero vinto tutto".

E se le immagini dell'allenamento di oggi mostrano Nagatomo sbagliare un gol praticamente fatto e Materazzi prenderlo in giro con un sorriso è solo perchè "anche lui deve capire cosa significa per noi Juventus-Inter...". Parola di guerriero, che aggiunge: "Se ne parla già troppo di questa partita, ma va vista come la sfida tra ventidue campioni che si affronteranno in campo. Vinca il migliore". E allora che il migliore sia anche la terna arbitrale: "Sarà difficile anche per loro, ma faranno il meglio. L'importante è che ci sia il dialogo e l'educazione".

Due sono le squadre contro le quali Materazzi preferisce vincere tra tutte "Milan e Juventus", mentre ricorda che "se anche non ho mai avuto i piedi di Maradona, 40 o 50 gol in serie A li ho fatti, quindi non ce li ho neanche di marmo".

E a chi gli chiede se non sia diventato un po' troppo buono negli ultimi tempi, il difensore nerazzurro risponde: "Se così fosse, avrei già smesso di giocare. Tutti noi calciatori siamo degli esempi, da seguire o meno. Ad esempio, non mi sento di essere un giocatore classico che dà la sua risposta per compiacere un giornalista. L'importante è parlare poco e bene, senza peli sulla lingua. Io leader del gruppo? Sì, mi sento importante, ma ho voglia di giocare e, pur conoscendo il mio ruolo, se non scendo in campo mi arrabbio. Perchè altrimenti sarebbe giusto smettere".
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