Inter, la Champions è un'ossessione

E' ora di vincerla". La Champions League, si intende. Questo il pensiero ricorrente in casa interista che dopo aver fatto l'en plain in Italia (Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana) ora vuole l'Europa. La desiderano i suoi tifosi, ma, soprattutto, la vuole Massimo Moratti. L'obiettivo, però, non è semplice e il primo a esserne cosciente è proprio il presidente nerazzurro: "Questa è una manifestazione nella quale puoi rimanere per strada anche con una sola partita e questo ci costringe a far bene, anzi molto bene. Ma io spero e voglio arrivare almeno in finale". Cioè a Mosca, il 21 maggio prossimo. Moratti la vive quasi come una necessità, in memoria degli anni gloriosi della Grande Inter, quella che negli anni 1964-65 incantò il mondo grazie alle prodezze dei vari Suarez, Corso e Mazzola.

Della stessa opinione è il tecnico Roberto Mancini: "L'Inter è una squadra che ha fatto la sua storia in Europa diversi anni fa e quindi sarebbe anche ora di tornare a rivincere quella Coppa dei Campioni che molto tempo fa vinceva. Sarebbe molto importante. Però la Champions è una manifestazione così particolare che è difficile dire prima della stagione "partiamo per vincerla". Ci sono tante squadre importanti, molto forti e non è sicuramente semplice. E' chiaro comunque che il nostro obiettivo è quello di arrivare fino in fondo". Il traguardo (minimo) è quello di fare meglio rispetto alle due stagioni passate quando l'Inter fu eliminata prima nei quarti di finale dal Villareal e, lo scorso anno, dal Valencia negli ottavi. Un'eliminazione particolarmente dolorosa per il club di Via Durini, anche perchè arrivata al termine di una partita poco brillante conclusa tra rabbia, calci e grandi rimpianti che Mancini si ricorda bene: "Purtroppo siamo stati eliminati con due pareggi. Dobbiamo cercare di migliorare il rendimento tenendo presente le eliminazioni passate. Dobbiamo capire che in Champions non si può sbagliare la serata, altrimenti si va fuori".

Contro il Fenerbahçe i problemi saranno soprattutto in difesa visto che mancheranno gli squalificati Cordoba, Maicon, Burdisso e gli infortunati Materazzi e Chivu. Impossibile non essere preoccupati e il tecnico nerazzurro lo è: "Un po' sì, perchè dobbiamo rinunciare a giocatori importanti, giocatori esperti. Cercheremo di dare il massimo e di essere più bravi nelle prime due partite così poi recupereremo altri giocatori per quelle successive". Sperando che Ibrahimovic continui a far magie. "Credo che Zlatan sia uno dei più grandi giocatori al mondo in questo momento, come Ronaldinho o Henry, giocatori di questo livello, giocatori capaci di risolvere la partita con un colpo". Proprio quello di cui c'è bisogno per fare strada in Europa...