Forlan spiega le differenze tra Inter e Atletico

Diego Forlan ha rilasciato un'intervista al quotidiano spagnolo Marca, nella quale ha fatto un po' il punto sulla sua situazione e si è anche lasciato andare ad un ricordo della sua avventura all'Atletico Madrid. Innanzitutto, il Cacha spiega come sta procedendo il suo recupero dall'infortunio: "Per fortuna manca poco al rientro. Almeno mi è servito per riposare, visto che ho giocato ininterrottamente per un anno e mezzo. Non ho potuto riposare, ho fatto un precampionato non al massimo, poi sono passato all'Inter. Spero che questo riposo mi possa servire per ricominciare daccapo".

Forlan spiega poi qual è, a suo parere, la differenza tra Inter e Atletico Madrid: "L'Inter è un grandissimo club di reputazione internazionale, forse questa è la maggiore differenza rispetto all'Atletico, altresì grande ma in maniera diversa rispetto ai nerazzurri. I tifosi italiani, poi, mi salutano e si congratulano con me, anche quelli di altre squadre". Ma in Spagna veniva trattato male? "Per niente, anzi. Le tifoserie sono molto cordiali a Milano come a Madrid e Villarreal". Cosa si porterebbe da Madrid in Italia? "Alcuni miei compagni, come Godin o Juanfran, ma più che altro dal punto di vista umano".

L'attaccante uruguayano poi spiega come ci sia una cosa dell'Inter che lo impressioni particolarmente: "Anche se è un club grandissimo, assomiglia molto a una famiglia, dal presidente fino ai semplici impiegati. La loro vicinanza è spettacolare. L'Inter mi ricorda gli anni vissuti al Manchester United".Forlan parla anche del suo futuro: "Con l'Inter ho un contratto di due anni con opzione per il terzo. E non penso a cosa succederà più in là. Avevo bisogno di cambiare aria, anche se a Madrid avevo tutto, casa, famiglia e amici. Però sono in un momento della mia carriera dove cerco di trarre il massimo da ogni partita. Tornare nella Liga? Non lo so, ci sono altri posti che mi entusiasmano, come Brasile e Stati Uniti". Glaciale la risposta alla domanda: "Ti ricordi di Quique Flores?". "No!", la replica del giocatore.

In conclusione, Forlan parla del luogo comune della Serie A come terreno di difficile conquista per gli attaccanti: "Qui ci sono grandissimi attaccanti e si segna meno che in Spagna. E' un dato di fatto che le partite siano più chiuse e ci siano meno spazi. Soprattutto quando giochiamo in casa, le difese si chiudono maggiormente. L'altro giorno ho visto Napoli-Parma, e vedevo il Parma chiudere ogni spazio e ripartire in contropiede, col Napoli che teneva la palla senza trovare varchi".