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Speciale - Tutto quello che c'è da sapere sul 'Fair Play Finanziario' Uefa

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Messaggio Da ModCuoreInter Gio Mag 12, 2011 9:54 am

Sta per entrare in vigore il nuovo regime di controllo economico studiato e fortemente voluto dalla Uefa. Ecco come funzionerà e cosa comporterà...

Dal 1 giugno, entreranno in vigore nuove regole destinate a rivoluzionare il mondo del calcio. Il Fair Play Finanziario, è il risultato del duro lavoro portato avanti dal presidente dell'UEFA Michel Platini ed è destinato ad andare sopprimere le gravi situazioni debitorie dei vari club. a prossima sessione di mercato, darà il via ad un periodo di transizione triennale che porterà i club al pareggio a partire dalla stagione 2011-12.
Il Fair Play finanziario, è nato dal desiderio di Platini di livellare lo scarto tra i 660 club che prendono parte a ben 53 campionati europei. Il tre volte Pallone d'Oro, ex allenatore della Francia, è stato esplicito nello scagliarsi contro il "consumismo sfrenato" che stava "assalendo" il gioco del calcio ed è riuscito a trasformare le sue opinioni in regole ben precise. Il segretario generale dell'UEFA, Gianni Infantino, sostiene di aver ottenuto il consenso unanime d tutta Europa relativamente alle nuove norme che andranno ad aumentare gradualmente dal prossimo giugno.

Tanto per cominciare, i club dovranno essere in grado di limitare le perdite ad un massimo di 45 milioni di euro per il triennio successivo. Cifra questa, che potrà essere appianata dal proprietario del club ma solo se investe denaro in modo permanente in cambio di azioni e non prestandolo come fatto ad esempio sin qui da Roman Abramovich con il Chelsea. Se i proprietari non saranno in grado di appianare i debiti, la perdita massima potrà essere di 5milioni di euro. Dal 2014 al 2017, la perdita complessiva consentita scenderà a 30 milioni di euro, con l'Uefa che ha deciso blocchi monitorati di tre anni con la speranza di poter raggiungere con il tempo un effettivo pareggio finanziario.

Sulla base delle informazioni relative ai conti del 2011-12 e del 2012-13, i primi provvedimenti verranno presi nell'annata 2013-14, con le prime possibili esclusioni alla partecipazione di tutte le competizioni UEFA che si svolgeranno nel 2014-15. Infantino ha precisato come "circa la metà, o forse poco più" dei 660 club non hanno raggiunto il pareggio nel 2009, ma ha anche aggiunto che la UEFA "dovrà prestare attenzione a non applicare le regole future a situazioni che concernono il passato". Il compito di assicurare la corretta applicazione delle nuove regole, verrà affidato ad un organo di nuova creazione, il Club Financial Control Panel, che è formato da un team di otto esperti indipendenti, presieduto dall'ex primo ministro belga Jean-Luc Dehaene.

Ma c'è un certo scetticismo sul quanto rigidamente le norme verranno applicate. Se il Manchester United continuerà a pagare interessi massicci che lo costringeranno inevitabilmente alle perdite, o se il Barcellona andrà in extra budget per prendere Fabregas o ancora se il City dovesse riuscire ad accedere alla Champions solo grazie ad enormi spese, realmente la UEFA sceglierà la linea dura? "Tutti sanno che ci sono delle regole ben precise - ha detto Infantino - Se la domanda è 'Realmente farete qualcosa?', la risposta sarà 'Si, certamente'. Il treno ormai ha lasciato la stazione e non è previsto un biglietto di ritorno". La reputazione del Fair Play finanziario, ma anche quella di Platini stesso, dipende esclusivamente da questo punto.

Allo stesso modo Andy Green, che scrive sul blog di finanza calcistica Anders Red, sottolinea: "Sarebbe clamoroso se dopo tutta questa fanfara le regole non venissero applicate. Io sono convinto che il Fair Play finanziario funzionerà perchè ne va della credibilità di Michel Platini. Sono andato a fondo nell'indagine sulla decisione presa dal governo del calcio ed ho riscontrato la sincera convinzione che le nuove regole cambieranno il modo di fare dei club. Non imporre tali regole, vorrebbe significare la fine di Platini e del potere dell'UEFA sui club".

I più grandi club inglesi e spagnoli, sono stati i maggiori beneficiari dell'esplosione globale del calcio che è avvenuta nell'ultima decade. Grazie alle entrate televisive ottenute grazie alla Champions League e ad i due campionati nazionali più seguiti al mondo, hanno avuto la possibilità di fiondarsi sui più grandi giocatori del pianeta, diventando tra l'altro, autentiche calamite per imprenditori miliardari che hanno fiutato l'affare. Eppure, il solo Arsenal tra le squadre di altissimo profilo della Premier League, potrebbe al momento pienamente soddisfare quelli che sono i requisiti richiesti dal Fari Play finanziario. Manchester United, Liverpool, Chelsea e Manchester City invece, ad oggi non supererebbero i controlli.

Tuttavia, il calcolo del punto di pareggio dell'UEFA, non coincide con il bilancio del club. Spese come lo sviluppo del settore giovanile, delle infrastrutture dello stadio o dello sviluppo per la comunità, non rientrano nel calcolo del Fair Play finanziario. Gli ammortamenti relativi al capitale fisso sono anch'essi esclusi.

Nel caso del Chelsea, ad esempio, gli analisti valutano che circa 10 milioni di sterline l'anno verranno spese per giovani che devono ancora maturare, mentre altri 9 milioni possono essere scalati dagli ammortamenti sul capitale fisso, come i fruitori dello Stamford Bridge o il miglioramento delle strutture di allenamento, nonchè quartier generale del club, di Cobham. Di conseguenza, le regole del Fair Play finanziario, permetterebbero ai blues di ridurre il disavanzo di ben 19 milioni, una cifra considerevole se si pensa che l'ultimo bilancio attuale parla di perdite per circa 70 milioni di sterline. Per i club quindi, c'è ampio spazio di manovra. Ad esempio, il costo del trasferimento di un giocatore, non verrà automaticamente rilevato come un costo annuale, visto che i club tendono ad ammortizzare i costi di acquisizione dell'atleta nel corso della durata del contratto.

Ad esempio, i 50 milioni di sterline spese dal Chelsea a gennaio per l'acquisizione di Fernando Torres dal Liverpool, nel bilancio del 2010-11, verrà rappresentato dalla somma forfettaria di 9 milioni (50 milioni di sterline divise per i 5 anni e mezzo di contratto del giocatore). Sommando a queste lo stipendio del giocatore, 8 milioni a stagione, per quanto riguarda i calcoli dei revisori dei conti dell'Uefa, vanno lette come 17 milioni di sterline l'anno.

Andando inoltre a leggere bene le 91 pagine del documento relative al Fair Play finanziario, ci si rende conto come sono state previste delle 'reti di sicurezza'. Se un club non riesce a raggiungere il pareggio, può ottenere comunque la licenza qualora riesca a soddisfare due parametri: quello relativo ad un trend di perdita in miglioramento e, l'eccessiva spesa dovuta ai salari dei giocatori che sono stati messi sotto contratto prima del giugno 2010 (quando le regole del Fair Play sono state approvate). Questa flessibilità tuttavia, sarà valida solo fino al 2012.

"Ci possono essere ragioni obiettive che hanno portato ad una perdita, ma ci deve anche essere una strategia per far fronte ad esse su un periodo di tre anni - ha spiegato Infantino - Tutto questo verrà analizzato dall'organo competente e, naturalmente, come estrema ratio, si può arrivare all'esclusione". La UEFA ha dichiarato che mostrerà comprensione, ma questo non deve essere confusa con la debolezza. Infantino ha sottolineato come 27 club sono stati esclusi dalle competizioni europee negli ultimi cinque anni "perchè non soddisfano i criteri di rilascio delle licenze per i club". Un discorso che non vale solo per i club piccoli. Il Maiorca, che si è qualificato al quinto posto nella Liga la stagione scorsa, è stato escluso dell'Europa League a causa dei suoi problemi finanziari.

Chelsea e Manchester United sono i due club che maggiormente hanno a che fare con eccessi di spesa e che fanno affidamento sulle iniezioni di liquidità da parte dei loro ricchi presidenti per far quadrare i bilanci. Eppure, entrambi, sono estremamente fiduciosi sul fatto che presto riusciranno a giungere ad una situazione finanziariamente sostenibile.

C'è molto scetticismo, tra gli esperti di finanza, su come faranno di proprietari del City a permettersi la perdita di 121 milioni di sterline evidenziata l'anno scorso e, allo stesso tempo, cercare il pareggio in tre anni. Una possibilità potrebbe essere legate alle grandi entrate commerciali. Anche senza la Champions League, quelle del City lo scorso anno sono raddoppiate arrivando a 52,8 milioni di sterline, ovvero 9 milioni in più rispetto all'Arsenal, un club da sempre nell'elite del calcio europeo.

Tuttavia, dando una semplice occhiata al sito ufficiale del City, ci si rende conto come gli sponsor del club sono prevalentemente legati alla proprietà. L'Etihad Airways che appare sulle maglie, la compagnia di telecomunicazioni Etisalat, l'Abu Dhabi Tourism Authority e la società di investimento Aabar, hanno tutte base in Medio Oriente. Anche la Ferrostaal, una società tedesca praticamente sconosciuta, è stata rilevata dal governo di Abu Dhabi. Ciò ha sollevato il sospetto che club come il City, possano bypassare le regole del Fair Play finanziario attraverso le sponsorizzazioni. Cosa che però in realtà non è così, visto che la UEFA controllerà tutti gli accordi per vedere se circolano cifre fuori mercato o meno.

"Nessuno provi ad aggirare le regole - ha detto Infantino - se l'organo preposto avrà la sensazione che qualcuno le ha bypassate, verrà sanzionato". Eppure Green si dice preoccupato dal fatto che team di commercialisti e avvocati ben pagati dai grandi club, possano aggirare le regole: "Nessuno dei contratti del City, supera i 3-4 milioni l'anno e quindi non ricadono nell'ambito dell'applicazione del Fair Play".

C'è sempre il lato umano che gioca. Infantino ha ammesso che in buona sostanza quello che si impone è un tetto salariale 'morbido' atto a limitare gli eccessi di spesa. Green, parla di un salary cap invisibile. Chi si aspetta che i contratti da 200mila sterline a settimana spariranno, resterà deluso. Sam Rush, il direttore operativo della Wasserman Media Group, che tra i suoi atleti include Steven Gerrar e Michael Owen, e Scott Parker del Football Writers 'Player of the Year, non ritengono che gli stipendi dei giocatori più importanti verranno colpiti.

"Non credo che i calciatori da Champions League debbano aspettarsi una riduzione dei loro salari - ha detto Rush - Ci sono molte opportunità di guadagno che in passato non sono state considerate e sono quindi convinto che i top player non risentiranno affatto dal punto di vista finanziario. Le sfide per le leghe inferiori, saranno più significative a causa di una molteplicità di fattori. Ho sempre pensato che le nuove regole possano avere un effetto indesiderato su terzi ai quali tali norme non erano destinate".

Si tratta di congetture figlie del momento. In appena una quindicina di giorni dall'introduzione delle nuove regole, tutti gli occhi saranno puntati sui grandi club ed i grandi calciatori. Sono loro che si stanno preparando per quello che potrebbe anche rivelarsi un viaggio accidentato.
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Messaggio Da Fraspa96 Lun Mag 16, 2011 6:54 pm

Bello!!
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Messaggio Da NEROAZZURRO_09 Mar Mag 17, 2011 6:22 am

Dalla Uefa e la buona fede dei suoi dirigenti non mi credo niente...


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