GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
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GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Un n.10 che si è pure guadagnato l’ammirazione di Leonardo, che lo vuole portare all’Inter, e piace anche al Milan. Se il suo compagno di squadra Neymar è l’irriverenza, il giocherellone, dribblatore, Ganso è il cervello del Santos. Il regista, l’uomo incaricato di leggere e pensare il gioco, con una visione straordinaria, pronto a servire un compagno meglio piazzato o segnare se l’occasione si presenta. «Un tunnel, un pallonetto lo faccio quando è necessario», sottolinea il fantasista. Ganso è rimasto 199 giorni fermo, per una lesione al legamento crociato del ginocchio sinistro. Poi il 12 marzo scorso è tornato in grande stile con un assist e il gol del 2-1 sul Botafogo Ribeirão Preto per il campionato paulista.
È vero che lei e Neymar, di carattere diversi, siete il complemento uno dell’altro? «Appunto. Sul campo e fuori. Lui è più estroverso, io più timido. Anzi, sono proprio timido. Lui mi aiuta a sciogliermi. Scherziamo, giochiamo insieme.Avolte scherza troppo che devo chiedergli di smettere. Ma è giusto, alla sua età (19 anni) è proprio quello che deve fare. Anche perché sono più vecchio di lui, ho 21 anni».
Molti cronisti brasiliani ritengono che voi siate i migliori al mondo dopo Messi.
«Non so se siamo tra i migliori del mondo. Ma ci completiamo. Io do più cadenza, ritmo al gioco, tengo più il pallone, ho una visione privilegiata. Neymar è più abile, veloce, parte di corsa verso la porta. Uno ha bisogno dell’aiuto dell’altro. Di maglie dieci ce ne sono tante nel calcio brasiliano. Credo che io sia un dieci all’antica. Nei video ho visto grandi come Rivellino, Sócrates. Rivelino: una visione di gioco eccelsa, rallentava o accelerava, controllando i ritmi».
Quali giocatori l’hanno più ispirata?
«Giovanni, ex centrocampista del Santos e del Barcellona, anche lui paranaense, che nel 2005, di ritorno al Santos, ottenne di farmi fare un provino. L’ho visto nei dvd: grandi giocate, molta classe, tecnica raffinata, passaggi precisi. All’inizio della mia carriera mi diceva sempre di stare tranquillo. Poi Alex, ora al Fenerbahçe: mancino come me, uno in grado di dare cadenza al gioco, ha facilità nel mettere i compagni davanti alla porta, tira bene. Cerco di seguirlo su internet, nei video e lo seguivo pure quando nel 2000 era al Palmeiras, e poi al Cruzeiro. Kakà, infine, oltre a essere un’ottima persona, è un giocatore con grande scatto, che supera facilmente i difensori in dribbling.
Se possiamo giocare insieme in nazionale?
Penso di sì. Però questo è un problema per Mano Menezes, c.t. del Brasile». Bel problema.
E Pelé cosa le dice?
«Ci siamo salutati qualche volta quando è venuto al Santos. Però non siamo stati molto tempo insieme a parlare a lungo. Lui è abbastanza occupato, è sempre in giro per il mondo. L’ho visto giocare in vecchi video. Non c’era nessuno come lui. Ho notato la precisione nei passaggi, negli assist, oltre ai tantissimi gol».
I suoi primi contatti col calcio?
«A 6 anni ho giocato nel club degli impiegati della Petrobras (azienda brasiliana di petrolio, ndr) in cui lavorava mio padre. A 7 anni ero già nel team di calcetto della Tuna Luso (club di Belém, Brasile settentrionale, ndr). Dai 9 anni ho iniziato a giocare sul campo da calcio mentre continuavo col futsal. Il calcetto è una buona scuola, impari a dribblare in spazi stretti».
L’origine del nomignolo Ganso (oca)?
«È stato inventato da un magazziniere delle categorie minori del Santos, il signor Otávio, che mi prendeva in giro. Vedendo noi ragazzini entrare timidamente in campo per fare i provini ci definiva "un branco di oche". Di quel gruppo sono rimasto solo io, con quel nome, l’Oca. Prima ero Petrobras, a causa di quell’altra squadra».
Come sono stati questi oltre sei mesi di inattività?
«Sono stati giorni meravigliosi subito dopo il mio ritorno. Ho fatto un gol, un assist decisivo. Ho eseguito un lavoro molto buono per tornare. Facevo fisioterapia tre volte al giorno: al mattino e al pomeriggio nel Santos e di sera a casa. Ero triste per non poter giocare, ma non ho mai pensato di mollare. E poi ho ricevuto tanti messaggi di auguri e di appoggio per il mio recupero da Kakà, Ronaldo, Neymar, Robinho, Elano. Ronaldo, che ha sofferto molto con gli infortuni, mi ha detto di fare molta fisioterapia. Ho seguito il suo esempio. Mi ha dato forza, appoggio. Sono stati tutti degli amici. Nel 2007 mi ero infortunato all’altro ginocchio, quello destro, quando ero nelle giovanili. A quell’epoca fu più difficile. Ero più giovane. Mi fermai per sei mesi».
Ha dei contatti frequenti con Leonardo: ci sono grandi possibilità di passare all’Inter già nella prossima stagione?
«Io e Leonardo ci sentiamo spesso. Lui mi dà molti consigli, suggerimenti su come mi devo piazzare in campo. Dice che devo giocare più avanzato, davanti alla porta. Certo, lui mi dice sempre che mi vuole all’Inter, però non mi costringe mica a trasferirmi. Non so se e quando accadrà. È mio pensiero giocare in Europa ma capiterà al momento giusto, ho un contratto fino al 2015 e non sto scappando dal Santos».
E il suo ex compagno Robinho non le chiede di andare al Milan?
«Sì, dice qualcosa, come Pato e Thiago Silva. A volte ci scherziamo sopra. Loro mi dicono che è un club fantastico con bellissime strutture, che il calcio italiano è abbastanza forte e di marcature strette. Se ne parla sempre, ma comunque finora non mi è arrivata un’offerta concreta. Se vado in Europa è per giocare per una grande squadra. Per andare in un club di medio livello dovrei pensarci su molto».
Si parla del rinnovo del suo contratto col Santos. Il problema è solo abbassare la clausola di rescissione di 50 milioni perun club straniero (25 per i brasiliani) olei pensa pure di chiedere un aumento di stipendio?
«Voglio l’aumento. E stiamo in trattativa. Ci sono dei dettagli da definire ancora. La clausola di 50 milioni di euro è molto alta».
Ha preferenze per qualche Paese? Vede pure i campionati europei in tv?
«Seguo i campionati italiano, inglese, tedesco, spagnolo. Non ho preferenze. In Europa ci sono vari fuoriclasse tipo Sneijder, anche se in Brasile non piace a molta gente per i due gol che ha fatto alla Seleção nei quarti del Mondiale sudafricano. È uno che sa lanciare i compagni a tu per tu col portiere e tira bene da fuori area. Robinho, che conosco dal Santos, è un genio del pallone. Dribbla rapido e ha una facilità enorme di scattare verso la porta. E tanti altri: Iniesta, Xavi, Messi, il migliore del mondo. Lui ha velocità e scioltezza nel dribbling».
I migliori allenatori con cui ha lavorato?
«Ce ne sono due. Vanderlei Luxemburgo, nel 2007 e poi nel 2009, e Dorival Júnior, qui nel 2010. Il primo mi consigliava di giostrare libero per il campo. Per piazzarmi davanti, vicino alla porta e agli attaccanti. Dorival mi diceva di avere sempre il possesso palla e che sarebbe stato più facile giocare più mi fossi avvicinato alla porta». Marcelo Martelotte ha assunto un’altra volta provvisoriamente il timone della squadra. «Merita di essere confermato. Conosce bene il gruppo. Già ci ha aiutati l’anno scorso e ci dà buoni suggerimenti. È un grande allenatore».
Che cosa le piace fare nel tempo libero?
«Cose semplici. Cinema, ristoranti, bowling. Twitter e internet? Non li uso troppo. La playstation solo ogni tanto. Il mio film preferito? La ricerca della felicità del regista italiano Gabriele Muccino».
Lei con le dita fa la G di Giovana in omaggio alla sua fidanzata quando segna.
«Sì. Lei ha 18 anni, studia alla facoltà di alimentazione. E per questo se la prende sempre con me perché mangio troppa cioccolata e bevo dissetanti ».
Ma sua madre per aiutarla a crescere le dava qualcosa?
«Sì, è vero, delle vitamine. E poi sono un viziato della pasta.
Il mio sugo preferito?
In realtà preferisco la pasta semplice: all’aglio e olio»
Fino a che livello ha studiato? Pensa di andare all’università quando avrà tempo? «Ho completato il liceo. Pensavo di fare educazione fisica, che è molto legata allo sport. Poi ho cambiato idea. Intendo studiare medicina sportiva ». Ma c’è tempo per pensarci. Anche se l’Oca, a pensarci bene, sta dimostrando di avere cervello.
Re: GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Lo voglio più di Sanchez,anche se Sanchez forse sarebbe più utile alla causa!!!
dany- Special One
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Re: GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Si... in più si è già ambientato già in Italia
Fabio ama l'INTER- Special One
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Re: GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Però credo che Ganso possa diventare uno dei top...Leo non si muove per tutti i brasiliani e quando si è mosso non ha mai sbagliato!!
dany- Special One
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Re: GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Si, ma ripetiamo sempre le stesse cose :D magari non arriva nessuno..... vai a saperlo tu... l'importante è che resti Sneijder..
Fabio ama l'INTER- Special One
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Re: GANSO << L'ARTIST DELL' ASSIST >> TUTTO SUL NUOVO FUORICLASSE BRASILIANO!
Fabio ama l'INTER ha scritto:Si, ma ripetiamo sempre le stesse cose :D magari non arriva nessuno..... vai a saperlo tu... l'importante è che resti Sneijder..
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