Thiago Motta L’italiano pescato in riva al Po!

Thiago Motta batte Slovenia uno a zero, ma è cominciato il conto alla rovescia del derby di Milano e il gol di Lubiana si può leggere in altro modo: Thiago Motta 1, Cassano 0. Anzi, se si guarda alla prestazione, il risultato cambia, due a zero del brasiliano dell’Inter su FantAntonio del Milan. Il 25˚ oriundo, nel senso del 25˚ italo-qualcosa a segnare per la Nazionale azzurra, si gode l’attimo. La rete di venerdì sera, i tanti 7 nelle pagelle, il ginocchio che non dà più preoccupazioni. «Tutto a posto», sorride e indica la gamba che soffriva. In Ucraina, nell’amichevole di martedì, Thiago comparirà forse per uno spezzone, non di più, perché Cesare Prandelli sa che è bene non abusare di un giocatore importante nella settimana della partita scudetto.
Interisti - Da Milano gli sono arrivati diversi sms e/o chiamate. Leonardo, compagni di squadra, amici. Con Leonardo il feeling è stato immediato. Il Thiago fuori campo ha un che di stralunato e sognatore, l’allenatore ne è rimasto colpito e i due sono entrati in sintonia. L’Inter stessa può vantare diritti — si fa per dire — sul Motta azzurro, perché è stata la società di Moratti ad aiutare la federazione nella ricerca delle carte necessarie a comprovare l’italianità di Thiago.

Incoronazione- Prandelli ha incoronato Motta nuovo leader della sua mediana: «Può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Sa muoversi in area con i tempi giusti. Se lo pressi, dà la palla di prima. Se non lo attacchi, verticalizza. La base tecnica è brasiliana, in tanti anni di Europa ha imparato a contrastare».

Indifferenza - E in Brasile che cosa dicono? Fino a ieri sera poco. Siti e giornali si sono limitati a pubblicare la notizia del gol di Thiago, hanno concesso più spazio alla doppietta di Villa della Spagna contro la Repubblica Ceca. Per il momento nessuno considera Mottaun «traditore ». Il problema si porrà eventualmente al Mondiale del 2014, in Brasile. Allora sì che qualcuno gli rinfaccerà di aver rinnegato la patria, ma ai criticoni brasiliani andrà ricordato che la Seleçao se ne è infischiata, di Motta.

Italianità - La cittadinanza italiana di Thiago Motta ha le radici a Polesella, Comune di 4.000 abitanti in provincia di Rovigo, sulla riva veneta del Po, verso la foce del grande fiume.Unpaese amato dal regista Carlo Mazzacurati, che vi girò diverse scene del film «L’estate di Davide ». Da qui, agli inizi del Novecento, partì Fortunato Fogagnolo, trisavolo/trisnonno di Thiago. «Faceva il bracciante — racconta Luciano Fogagnolo, cugino di Motta alla lontana —,lavorava la terra.Come tanti andò a cercare lavoro in Sudamerica. Siamo terra di emigranti. Io stesso ho faticato dieci anni in Svizzera come muratore. Sono ritornato e ho rilevato il bar Cremlino nella piazza del paese. Oggi sono in pensione e guardo Thiago alla tv. Quando ha segnato alla Slovenia, ho baciato la foto che mi ha fatto avere tramite i suoi genitori. Sopra c’è scritto: "A mio cugino Luciano". Spero che venga a trovarci, vorrei conoscerlo. A Polesella sono venuti suo papà e sua mamma». Confessione: «Tifo Juventus e non cambio squadra, ma quando c’è Inter-Juve spero che Thiago faccia bene».

Iniziative - Leonardo Raito, assessore allo sport della provincia di Rovigo, è di Polesella e ha seguito la «pratica» Motta perché all’epoca lavorava nel Comune polesano: «Ho scritto una lettera ufficiale all’Inter per invitare Thiago nel nostro paese. Vorremmo consegnargli la cittadinanza onoraria e farlo incontrare con i ragazzi delle scuole. I suoi impegni sono tanti, non sarà facile trovare un buco in calendario, ma noi ci speriamo, perché sentiamo Thiago come uno dei nostri».