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Spunta uno scheletro nell’armadio Juventus: "Gli offrii Tevez, ma avevano già preso Diego e Melo…"

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Messaggio Da ModCuoreInter Gio Mar 24, 2011 1:30 pm

“Offrii Carlos Tevez alla Juventus, ma Cobolli Gigli e Blanc rifiutarono”. Il calciomercato è ricco di aneddoti, retroscena sussurrati, spesso taciuti per vergogna, ma Josè Alberti, grande esperto di calcio sudamericano e manager di diversi campioni argentini, stavolta toglie il velo ad uno dei grandi colpi mancati dai bianconeri negli anni scorsi: “Nel 2009 ho proposto Tevez alla Juventus – racconta in esclusiva ai microfoni di Goal.com l’ex calciatore del Napoli -. L’argentino aveva appena rotto con il Manchester United per via di alcune frasi poco carine nei confronti di Ferguson che erano uscite sui tabloid e ho cercato di portarlo in bianconero. L’operazione era allettante, prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 20 milioni di euro ma Cobolli e Blanc non se la sentirono perché avevano già concluso per Diego e Felipe Melo”.

Ma sono tanti i gioielli da lei segnalati che le italiane hanno colpevolmente sottovalutato, salvo poi tornare sui propri passi ma a cifre maggiorate… “Segnalai Pastore quando era ancora all’Huracan e costava 6 milioni e mezzo di euro, segnalai Hernanes più di due anni fa, e ho consigliato io a Lotito di prendere Zarate. Quando lo proposi costava 10 milioni di euro, poi è stato pagato 22. Lotito stava prendendo Palacio che però aveva problemi di pubalgia: lo fermai e gli dissi ‘Prendi Zarate, è molto più forte’ e alla fine ha seguito i miei consigli, nonostante né il direttore sportivo né Delio Rossi sapessero nulla dell’operazione”.

Ma il Sudamerica continua a sfornare talenti, a differenza dell’Italia… “In Argentina ci sono tantissimi grandi giocatori mentre il campionato italiano è scarsissimo, non ci sono grandi talenti. Lì ci sono giocatori come Pastore che possono fare la differenza. Un giocatore da consigliare? Nell’Huracan, ad esempio, con il ‘Flaco’ giocavano altri due ottimi giocatori: uno era Bolatti, che alla Fiorentina non ha avuto il giusto spazio, e l’altro era Matias De Federico, un talento incredibile, quello che più di tutti assomiglia a Messi”.


«Con i giovani serve coraggio, si deve rischiare. L'ha fatto l'Udinese, e ora si coccola Sanchez...»

Chi invece potrebbe continuare la sua tradizione argentina è il Napoli... “Gli azzurri stanno trattando un calciatore che avevo consigliato alla Lazio: Gabriel Hauche, attaccante del Racing Avellaneda. Si poteva comprare con 2,5 milioni di dollari quando l’ho proposto io, oggi ti chiedono non meno di 10 milioni di euro”.

Ma come mai le squadre italiane spesso arrivano in ritardo sui giovani talenti? “Perché bisogna avere il coraggio di rischiare, di scommettere. Prendi l’Udinese con Sanchez: già a 16 anni era un fenomeno, ma ovviamente non era ancora maturo. E’ stato prestato a due grandi club come Colo Colo e River Plate, dove ha avuto modo di giocare con grandi giocatori al suo fianco, di crescere e formarsi. Tornato in Italia, non è riuscito subito ad esplodere ma l’Udinese ha avuto pazienza, ci ha creduto ed oggi ha un fenomeno tra le mani”.
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