INTERVISTA INTEGRALE A CASTAIGNOS DELLA GdS

Perché Castaignos ha cominciato a... sognare calcio?
"E’... colpa di Ronaldo. L’idea di fare calcio, e non basket come mio papà, nacque quando vidi Ronie alla tivù. Volevo diventare come lui".

Bella questa: ed è attaccante proprio grazie al Fenomeno?
"Non proprio: pensi che ho iniziato a giocare da difensore centrale: siccome non sapevo difendere mi misero regista; e siccome poi sapevo fare gol, be’, diventai centravanti".


Fisico da numero 9, dinamismo di una seconda punta:
sembra davvero Titì Henry.
"Magari come Samuel Eto’o, il mio idolo e il migliore del mondo. Perché come Eto’o mi piace vedere la porta ma spostarmi anche sugli esterni. Lui sa fare tutto, ovunque. Io no...". Punti forti e punti deboli, please.
"Sono veloce, so fare gol ma anche giocare per la squadra, servire assist. Il punto debole? Sono ancora giovane...". I giovani sognano.
"Ne ho due: vincere la Champions e diventare una persona sempre migliore".

Si presenti e dia un voto ai propri piedi e al gioco aereo.
"Destro otto, sinistro 5,5 e testa, be’, diciamo 6 più".

La volevano tutti, dal Manchester United al Real: perché l’Inter?
Perché è la squadra più grande del mondo, con giocatori fantastici e nella quale ogni ragazzo vorrebbe giocare. Perché è stata la prima a cercarmi quando avevo 17 anni. E perché vincerà sempre".

Qual è il gol da sogno?
"Un gol su pallonetto, come quello segnato poche settimasettima ne fa al Den Haag. Spero succeda proprio con l’Inter e con la maglia numero 30, il mio preferito e che ho a Rotterdam".

Oltre al calcio cosa c’è?
"Non gioco alla playstation.Mi piace leggere o vedere i film tipo "Scarface": adoro Al Pacino. Musica? R&B e Rap. E poi, ma soprattutto, c’è la mia famiglia: papà Jean Luc è francese, mamma Silvestra di Capo
Verde, verranno a vivere con me. Mi hanno sempre agevolato
nelle scelte calcistiche, proprio l’altro giorno mi hanno detto di essere orgogliosi di me: sensazione bellissima".

Quante lingue parlo?

"Inglese,francese, un po’ di tedesco, quattro parole di italiano e naturalmente olandese".

Una volta c’era il Milan olandese.Ecco: e se in futuro ci fosse l’Inter-Orange?
"Ricordo Van Basten: un grande,ma non scelse la squadra giusta... Nell’Inter c’erano Bergkamp e Jonk, sarebbe bello poter fare un’Inter olandese. Chi mi piacerebbe avere come compagno qui? Van Persie".

Intanto l’Inter ce la farà contro il Bayern?
"Sono certo che vincerà il campionato, è superiore al Milan. E ce la farà anche a Monaco".

Il suo tecnico Mario Been, ex Pisa, cosa le ha detto della serie A?
"Che è dura, bella,affascinante".

Parola d’ordine?
"La so, la so: battere il Milan".