SI RITORNA AL PASSATO: Cartellino con autografo dell'arbitro Brighi «Al fratello bravo Felipe, con simpatia l’arbitro Brighi».
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SI RITORNA AL PASSATO: Cartellino con autografo dell'arbitro Brighi «Al fratello bravo Felipe, con simpatia l’arbitro Brighi».
L’arbitro Brighi di Cesena a fine gara ha regalato il suo cartellino giallo con tanto di autografo a Felipe Melo: «Al fratello bravo Felipe, con simpatia l’arbitro Brighi». Il brasiliano, noto negli ultimi anni per certi interventi smodati e violenti, ha cambiato pagina e ieri ha regalato la sua maglia al fischietto cesenate.
Dopo il brasiliano si ferma ai microfoni di Sky e spiega le ragioni della sua “tinascita” dopo i disastri dell’anno scorso con la Juve e i disastrosi Mondiali con il Brasile: «Prima di tutto è merito della mia famiglia - dice - poi della mia voglia di cambiare, quindi dei compagni e dello staff tecnico. Quando intorno c’è gente che ti aiuta poi si riesce a cambiare».
Melo parla poi della Juve: «La squadra deve conoscersi di più. Non è facile inserirsi bene e fare partite da fenomeni. Abbiamo fatto bene e non bene come contro il Palermo, ma siamo sulla strada giusta. Aquilani? È un grande, ma anche Marchisio e Sissoko lo sono. Sono soddisfatto avere al mio fianco grandi campioni come loro».
«Se mi è servita l’esperienza mondiale? - conclude Melo -. L'anno scorso nessuno ha parlato della mia qualità tecnica anche se la Fifa ha detto che sono forte come centrocampista. Ai Mondiali ho preso quel rosso per un’entrata brutta (nel quarto di finale contro l’Olanda poi perso dai verdeoro, ndr). Quest’anno ho molta più umiltà, ascolto tutti. Sono contento con i tifosi. Siamo tutti molto più uniti anche con il pubblico».
Dopo il brasiliano si ferma ai microfoni di Sky e spiega le ragioni della sua “tinascita” dopo i disastri dell’anno scorso con la Juve e i disastrosi Mondiali con il Brasile: «Prima di tutto è merito della mia famiglia - dice - poi della mia voglia di cambiare, quindi dei compagni e dello staff tecnico. Quando intorno c’è gente che ti aiuta poi si riesce a cambiare».
Melo parla poi della Juve: «La squadra deve conoscersi di più. Non è facile inserirsi bene e fare partite da fenomeni. Abbiamo fatto bene e non bene come contro il Palermo, ma siamo sulla strada giusta. Aquilani? È un grande, ma anche Marchisio e Sissoko lo sono. Sono soddisfatto avere al mio fianco grandi campioni come loro».
«Se mi è servita l’esperienza mondiale? - conclude Melo -. L'anno scorso nessuno ha parlato della mia qualità tecnica anche se la Fifa ha detto che sono forte come centrocampista. Ai Mondiali ho preso quel rosso per un’entrata brutta (nel quarto di finale contro l’Olanda poi perso dai verdeoro, ndr). Quest’anno ho molta più umiltà, ascolto tutti. Sono contento con i tifosi. Siamo tutti molto più uniti anche con il pubblico».
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