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Benitez: "I progressi ci sono, ma serve tempo"

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 Benitez: "I progressi ci sono, ma serve tempo"  Empty Benitez: "I progressi ci sono, ma serve tempo"

Messaggio Da ModCuoreInter Sab Set 18, 2010 2:24 pm

Benitez, crede che il cambiamento climatico tra Milano e Palermo potrà influire sulla prestazione dell'Inter?
"Non credo perchè sarà comunque lo stesso per entrambe le squadre che si affronteranno in campo domani. Oggi qui piove e domani farà caldo, ma sarà lo stesso per tutti e sono convinto che potremo vedere una buona partita".

Che idea si è fatto del Palermo?
"L'Inter è una squadra forte, così come lo è il Palermo che ha disputato una buona stagione lo scorso anno, ha fatto bene in Europa contro il Maribor, ha qualità e due o tre giocatori in grado di fare la differenza. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile".

Sembrava non preoccupare l'infortunio di Wesley Sneijder, sembrava più serio quello di Goran Pandev, invece l'olandese non seguirà la squadra a Palermo mentre ci sarà il macedone...
"Pandev ha svolto l'allenamento con i compagni, il suo infortunio è meno serio. Sneijder, contro il Twente, ha giocato con un po' di dolore, dolore che è continuato anche nella seduta di oggi. Non possiamo rischiare, è meglio aspettare e la prossima settimana starà bene".

Si è parlato tanto di un possibile cambio di modulo. Crede sia più prudente andare avanti così?
"Si parla e si scrive tanto del rombo, ma io ho imparato che il rombo è un pesce, quindi a questo punto credo di poter diventare un buon chef... Abbiamo dei calciatori a disposizione in grado di giocare con dei moduli diversi, ma capiremo di più partita dopo partita. Adesso stiamo provando a mettere in pratica un'idea, dopo se per la squadra sarà meglio cambiarla, lo faremo, ma io credo che la differenza di un gruppo la possa fare l'intensità, la qualità, l'atteggiamento dei giocatori, non il modulo".

Coutinho potrà partire dal primo minuto?
"Sì, lui parte con noi (ndr.: sorride), con tutta la squadra. Coutinho è una possibilità, vedremo'.

La stampa non è stata sempre tenera con Mariga in questi ultimi giorni...
"A essere sincero non ho letto nulla a proposito, ma io sono contento di Mariga perchè sta facendo un buon lavoro. Una squadra ha sempre bisogno di calciatori in grado di giocare palla al piede, di far la differenza a centrocampo e lui sta facendo un buon lavoro: corre, recupera palla e può capitare, quando si corre tanto, che non tutto sia fatto al meglio. È un giocatore giovane che sta imparando e, secondo me, sta lavorando bene per la squadra".

Dal match di Supercoppa italiana, l'Inter ha già fatto vedere dei buoni progressi. C'è qualcosa da sistemare in difesa, considerando che in cinque partite, la squadra ha subito sei gol?
"C'è da migliorare sia in difesa che in attacco, come resta da migliorare l'aspetto della continuità del gioco: facciamo bene per 20 o 30 minuti e poi caliamo, sia nel primo che nel secondo tempo. Non abbiamo i 90 minuti interi. Sono contento dei progressi della squadra, ma si nota che possiamo far meglio. Contro l'Udinese, ad esempio, abbiamo iniziato molto bene, poi abbiamo perso un po' di intensità e ci siamo ripresi nel secondo tempo, così come accaduto a Bologna e contro il Twente. Siamo più vicini all'obiettivo, ma serve ancora del tempo per migliorare tutta la squadra nella fase difensiva".

Quali sono le condizioni di Dejan Stankovic?
"Sta bene, partirà con noi e sarà a disposizione".

Il Palermo è sceso in campo lo scorso giovedì contro lo Sparta Praga per l'Europa League. Crede che domani questo potrà essere un vantaggio per l'Inter?
"Giocare giovedì e domenica non credo crei particolari problemi. In Inghilterra si usa giocare alle 12,45 del sabato, dopo una partita con la nazionale o una di Champions League disputata il mercoledì precedente e con i giocatori in squadra per l'allenamento solo dal giovedì. Credo che tra giovedì a domenica ci sia il tempo di recuperare le energie".

Quale è la situazione di Davide Santon? Il giocatore sembra in condizione di giocare, ma nell'ultima partita, quando Chivu si è fatto male, lei ha preferito inserire Cordoba e spostare Zanetti sulla fascia.
"Santon è stato infortunato tutta l'estate, poi, quando sembrava star meglio, svolgeva due o tre allenamenti, ma doveva fermarsi di nuovo e così è andato avanti per un mese in una dinamica che non è certo positiva. Negli ultimi dieci giorni, più o meno, è nelle condizioni di svolgere tutti gli allenamenti con il resto della squadra. Il suo ginocchio va molto meglio, ma ha inevitabilmente il giocatore ha avuto problemi all'inizio per quel che riguarda tutta la parte tattica. Sarà anche lui una possibilità, ma se sono disponibili giocatori che hanno l'esperienza di Zanetti e Chivu, per Santon sarà sempre un po' più difficile all'inizio. È un giocatore di qualità e grande potenziale, un potenziale che si deve vedere in ogni allenamento, in questo modo, a poco a poco, avrà possiblità di giocare".

L'Inter è in progresso, ma forse manca ancora l'apporto di un Milito e di un Maicon al cento per cento...
"Sicuramente, ne sono convinto al cento per cento. Tutti i giocatori sono importanti in una squadra, ma Milito e Maicon nella scorsa stagione hanno fatto la differenza. Diego oggi ha svolto un buon allenamento e sono molto contento con il lavoro che ha fatto. Maicon, nelle partite delle quali la squadra ha controllo e agisce in attacco, è fondamentale per noi. Quando saranno al top, la squadra andrà molto meglio".

Attualmente a che punto sono?
"Per un attaccante non è facile: se Milito realizza un gol tutti diremmo subito 'finalmente, è tornato', per lui sarà importante e per noi sarà lo stesso. Maicon ha giocato contro il Twente, in una gara non facile, si è visto che non era al massimo della sua forma perchè attulamente credo sia al 60 o 70 per cento della sua condizione"

Che ne pensa della polemica tra Zlatan Ibrahimovic e Arrihgo Sacchi?
"Penso che Ibrahimovic sia un grande giocatore e Sacchi un grande allenatore che ha la sua opinione. Entrambi devono fare il prioprio lavoro. Mi aspetto che Sacchi lo possa fare nel migliore dei modi, che lo svedese lo faccia, ma non benissimo, soprattutto contro l'Inter...".

Che cosa le è piaciuto di più e cosa di meno dell'Italia?
"Oggi un giocatore mi ha chiesto se mi piaceva questo clima, considerando che la pioggia lo rende molto simile a quello inglese. Mi piace la mentalità degli italiani, simile a quella spagnola, ma andavo d'accordo anche con quella inglese. In questi mesi lavoro tanto e ho bisogno di talmente tanto tempo per imparare a conoscere questa squadra, parlare con i giocatori, preparare le partite che non me ne resta tanto per fare altro. Sono quasi sempre qui ad Appiano Gentile, parlo con i giocatori, guardo dei dvd sulle squadre che dobbiamo affrontare che non mi resta altro tempo per capire la differenza con gli altri Paesi. Si nota quella relativa alla mentalità, i tifosi sono simili a quelli del Liverpool, sempre vicini alla squadra, i giocatori lavorano molto bene e poi qui si parla più frequentemente di calcio: ci sono 60 milioni di allenatori, qui si può parlare di calcio con tutti e tutti hanno un proprio modulo e una propria idea su quello che dovrebbe essere fatto".

C'è un allenatore o un tipo di modulo al quale Benitez si ispira? Come vorrebbe che fosse quest'Inter?
"Non è facile perchè una cosa è quello che si può avere in testa, un'altra sono i giocatori che hai a disposizione per farlo. Questa è una squadra che ha giocato in contropiede e lo ha fatto bene ed è una squadra che ha qualità. Quando sono arrivato, i giocatori mi hanno detto di voler giocare maggiormente la palla, ma questo si può fare se al tempo stesso si continua a vincere. Il contropiede si può fare, ma se l'anno scorso sono arrivati dei giocatori nuovi come Eto'o, Milito, Lucio e Sneijder a dare imprevedibilità alla squadra; oggi, dopo un anno tutti sanno come agiscono e sarà più facile per i nostri avversari arginare le nostre ripartenze. Per questo credo sia opportuno avere sempre un'alternativa diversa, cioè fare il contropiede come si faceva prima, ma anche un maggiore possesso palla e gioco più avanzato. Siamo ancora un po' lontani, ma sappiamo che cosa dobbiamo fare".

C'è una squadra in particolare di cui ammira il gioco?
"Credo che attualmente sia il Barcellona la squadra che gioca meglio. Se parliamo, ad esempio, di nazionali, quella spagnola ha fatto molto bene al Mondiale perchè aveva tanti giocatori blaugrana. Credo che l'idea del Barcellona sia la migliore, ma non è facile crearla perchè è un'idea che nasce da un progetto lungo dieci anni e portato avanti con il settore giovanile nel corso degli anni con lo stesso tipo di allenamento e lo stesso modulo. Il Barcellona è una bella squadra, con un allenatore bravo che lavora molto bene, conosce la squadra e ciscun componente. Questa è un po' l'idea che tutti vorrebbero mettere in pratica, ma non è facile perchè non c'è sempre tutto questo tempo per lavorare in questa maniera".
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