BURDISSO: "FINALMENTE ADESSO SONO FELICE"
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BURDISSO: "FINALMENTE ADESSO SONO FELICE"
«Finalmente sono felice». Tre parole, pronunciate con calore dal freddo di Buenos Aires, che esprimono tutto lo stato d’animo di Nicolas Burdisso. Il Bandito, dopo un’estate passata ad allenarsi con l’Inter ma col pensiero a Roma, è diventato «finalmente» un giocatore della Roma. Uno sforzo non indifferente quello compiuto dalla società giallorossa per riportarlo a casa, 8 milioni dati all’Inter che pure non ha mai dimostrato di voler puntare su di lui.
Anzi, i nerazzurri hanno sempre cercato di piazzarlo al miglior offerente e se Ranieri non gli avesse dato fiducia, dodici mesi fa, sarebbe ancora ad Appiano Gentile a fare panchina. Il destino, però, ha deciso diversamente e Nicolas, grazie alla sua tenacia e alla Roma, ha cambiato vita. La sua carriera, dal giorno che ha messo piede a Trigoria, ha subito una svolta, tanto che adesso è anche un punto fermo della Nazionale argentina. Sarà lui, con ogni probabilità, il titolare della sfida storica tra la Seleccione i Campioni del mondo, in programma il 7 settembre al Monumental.
Per Sergio Batista, tecnico ad interim, è la prima delle tre gare che decideranno il suo futuro alla guida dell’Argentina dopo la rocambolesca uscita di scena di Maradona, e il fatto che abbia scelto di affidare le chiavi della difesa a Nicolas (anche ieri provato titolare) dimostra quanto Burdisso sia ormai considerato in patria. Merito di una serenità, personale e professionale, mai raggiunta prima. Per questo la stampa argentina riporta la sua felicità raggiunta dopo aver firmato l’accordo che lo legherà alla Roma per i prossimi quattro anni.
Burdisso ha anche aggiunto che per lui è «un onore giocare una partita così importante»: in Argentina, infatti, l’attesa per la sfida contro le Furie Rosse è altissima. L’Afa, la federalcio di Buenos Aires, per l’occasione ha rispolverato i grandi match del passato mettendo in evidenza Argentina-Inghilterra del 1953 quando i sudamericani il 14 maggio batterono i “maestri” 3-1 sempre nello stadio del River Plate davanti a 85.483 spettatori, compreso Juan Domingo Perón, allora presidente della Repubblica Argentina.
Per la rivincita, tre giorni dopo furono venduti addirittura 91.397 biglietti (record per una gara della Seleccion), ma la partita fu sospesa dopo appena 23 minuti per un nubifragio. Stavolta, anche se fa freddo, non sono previste calamità naturali, ma solo due grandi formazioni pronte a sfidarsi in un’amichevole di assoluto prestigio. Farne parte è un privilegio riservato a pochi e Burdisso lo sa. Per questo è orgoglioso e sa che parte del merito è della Roma, che ha creduto in lui fin da subito. Anche per questo, adesso, «è finalmente felice».
Anzi, i nerazzurri hanno sempre cercato di piazzarlo al miglior offerente e se Ranieri non gli avesse dato fiducia, dodici mesi fa, sarebbe ancora ad Appiano Gentile a fare panchina. Il destino, però, ha deciso diversamente e Nicolas, grazie alla sua tenacia e alla Roma, ha cambiato vita. La sua carriera, dal giorno che ha messo piede a Trigoria, ha subito una svolta, tanto che adesso è anche un punto fermo della Nazionale argentina. Sarà lui, con ogni probabilità, il titolare della sfida storica tra la Seleccione i Campioni del mondo, in programma il 7 settembre al Monumental.
Per Sergio Batista, tecnico ad interim, è la prima delle tre gare che decideranno il suo futuro alla guida dell’Argentina dopo la rocambolesca uscita di scena di Maradona, e il fatto che abbia scelto di affidare le chiavi della difesa a Nicolas (anche ieri provato titolare) dimostra quanto Burdisso sia ormai considerato in patria. Merito di una serenità, personale e professionale, mai raggiunta prima. Per questo la stampa argentina riporta la sua felicità raggiunta dopo aver firmato l’accordo che lo legherà alla Roma per i prossimi quattro anni.
Burdisso ha anche aggiunto che per lui è «un onore giocare una partita così importante»: in Argentina, infatti, l’attesa per la sfida contro le Furie Rosse è altissima. L’Afa, la federalcio di Buenos Aires, per l’occasione ha rispolverato i grandi match del passato mettendo in evidenza Argentina-Inghilterra del 1953 quando i sudamericani il 14 maggio batterono i “maestri” 3-1 sempre nello stadio del River Plate davanti a 85.483 spettatori, compreso Juan Domingo Perón, allora presidente della Repubblica Argentina.
Per la rivincita, tre giorni dopo furono venduti addirittura 91.397 biglietti (record per una gara della Seleccion), ma la partita fu sospesa dopo appena 23 minuti per un nubifragio. Stavolta, anche se fa freddo, non sono previste calamità naturali, ma solo due grandi formazioni pronte a sfidarsi in un’amichevole di assoluto prestigio. Farne parte è un privilegio riservato a pochi e Burdisso lo sa. Per questo è orgoglioso e sa che parte del merito è della Roma, che ha creduto in lui fin da subito. Anche per questo, adesso, «è finalmente felice».
Re: BURDISSO: "FINALMENTE ADESSO SONO FELICE"
finalmente ora puoi prenderlo nel culo
juliocesar90- Admin
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