Coutinho 'approvato' dai senatori nerazzurri. E Benitez applaude
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Coutinho 'approvato' dai senatori nerazzurri. E Benitez applaude
“Non è una sorpresa”. Ecco quanto detto da Rafa Benitez nelle interviste del post gara contro il Manchester City, gara in cui il calcio italiano ha assistito alla prima di Philippe Coutinho, 18enne talento brasiliano, acquistato dall’Inter due anni fa, strappato alla concorrenza del Real Madrid. Il talento carioca ha fatto subito vedere quanto si diceva sul suo conto: stupiscono infatti il suo scatto bruciante, le sue improvvise accelerazione che tanto ricordano Pato oppure Kakà, la sua lucidità palla al piede, i suoi tocchi filtranti per le punte ed i suoi numeri. Chiedete al povero Zabaleta che, stanco dei suoi numeri, non ha trovato altro di meglio da fare che stenderlo con un fallo.
Rafa Benitez, fautore del lavoro quotidiano, non si è affatto stupito e già negli allenamenti di tutti i giorni aveva notato la classe limpida di questo futuro campione. Paolillo e Ausilio invece, dalle tribune del M&T Bank Stadium, lo hanno ammirato estasiati e soddisfatti, ben oltre le loro più rosee aspettative. Le eventuali assenze di Sneijder, che lo scorso anno numerose pene avevano inflitto ai nerazzurri stessi, potrebbero essere sopperite al meglio con Coutinho. Mancava solo l’esame pratico sul campo con un avversario di blasone e sembra che il ragazzo l’abbia superato a pieni voti. Ma guai a cullarsi.
Nonostante la giovane età, in molti, da Lucio, a Thiago Motta (il suo 'protettore') sino a Pandev hanno riconosciuto le sue qualità, tra le quali la personalità. Il macedone ha detto che non sembra avere 18 anni e dialogare con lui è molto semplice. Così come l’ex genoano, che ne rimarca le qualità come la visione di gioco e la tecnica. Ora serve solo che Philippe coltivi queste doti, con il lavoro costante, l’abnegazione e l’attenzione nei comportamenti, quelli che, se indirizati male, potrebbero sviare la sua scalata verso il top. Almeno da questo punto di vista i tifosi possono stare tranquilli visto che in conferenza stampa il 18enne ha subito messo i puntini sulle ‘i’ dicendo che alla discoteca preferisce la casa e la famiglia.
Una maturità ed un attenzione verso i particolari fuori dal comune per uno della sua età. Il paragone con Mario Balotelli, del tutto opposto al brasiliano, risulta di facile attuazione ed è sotto gli occhi di tutti. SuperMario ha scelto il Manchester City, forse la via più semplice per chiudere i ponti col passato, e lo spogliatoio, dopo averlo scaricato, ha preso sotto l’ala protettiva l’ex Vasco da Gama, educandolo come faceva con il ribelle Mario. Infatti, in base a indiscrezioni che ci provengono dall'ambiente nerazzurro negli Usa, sono soprattutto i cosiddetti 'senatori' a essere entusiasti dal giovane brasiliano, a quanto pare caraterialmente distante anni luce da Balotelli. E questo dona serenità a tutto lo spogliatoio.
Ma non è tutto: le differenze tra i due talenti si notano in campo. Se Mario quando giocava doveva essere di luna buona per essere decisivo, Coutinho sa sempre essere utile. Balotelli non ha nelle sue corde il ripiegamento difensivo, croce costante per Josè Mourinho, che lo accusava di passeggiare in campo. Ebbene, il brasiliano cerca anche di ripiegare in difesa, anche se a tratti va in difficoltà, ma comunque il fatto che cerchi sempre di rientrare a centrocampo è un grande vantaggio e con Benitez al suo fianco crescerà anche in questo senso. D’altronde Rafa è conosciuto per saper trasformare i suoi ragazzi (vedi Kuyt) e potrebbe anche insegnare a Philippe come giocare partendo da sinistra, come ala alta, in caso di bisogno.
I margini di crescita ci sono tutti, la testa e la mentalità sono quelle giuste. Ed è questo che tutti vogliono perché, può avere tutto il talento del mondo, ma se non hai spirito di sacrificio, dedizione e cultura del lavoro, le doti tecniche possono essere solo una futile esposizione di un potenziale inesploso e soprattutto mal utilizzato.
Rafa Benitez, fautore del lavoro quotidiano, non si è affatto stupito e già negli allenamenti di tutti i giorni aveva notato la classe limpida di questo futuro campione. Paolillo e Ausilio invece, dalle tribune del M&T Bank Stadium, lo hanno ammirato estasiati e soddisfatti, ben oltre le loro più rosee aspettative. Le eventuali assenze di Sneijder, che lo scorso anno numerose pene avevano inflitto ai nerazzurri stessi, potrebbero essere sopperite al meglio con Coutinho. Mancava solo l’esame pratico sul campo con un avversario di blasone e sembra che il ragazzo l’abbia superato a pieni voti. Ma guai a cullarsi.
Nonostante la giovane età, in molti, da Lucio, a Thiago Motta (il suo 'protettore') sino a Pandev hanno riconosciuto le sue qualità, tra le quali la personalità. Il macedone ha detto che non sembra avere 18 anni e dialogare con lui è molto semplice. Così come l’ex genoano, che ne rimarca le qualità come la visione di gioco e la tecnica. Ora serve solo che Philippe coltivi queste doti, con il lavoro costante, l’abnegazione e l’attenzione nei comportamenti, quelli che, se indirizati male, potrebbero sviare la sua scalata verso il top. Almeno da questo punto di vista i tifosi possono stare tranquilli visto che in conferenza stampa il 18enne ha subito messo i puntini sulle ‘i’ dicendo che alla discoteca preferisce la casa e la famiglia.
Una maturità ed un attenzione verso i particolari fuori dal comune per uno della sua età. Il paragone con Mario Balotelli, del tutto opposto al brasiliano, risulta di facile attuazione ed è sotto gli occhi di tutti. SuperMario ha scelto il Manchester City, forse la via più semplice per chiudere i ponti col passato, e lo spogliatoio, dopo averlo scaricato, ha preso sotto l’ala protettiva l’ex Vasco da Gama, educandolo come faceva con il ribelle Mario. Infatti, in base a indiscrezioni che ci provengono dall'ambiente nerazzurro negli Usa, sono soprattutto i cosiddetti 'senatori' a essere entusiasti dal giovane brasiliano, a quanto pare caraterialmente distante anni luce da Balotelli. E questo dona serenità a tutto lo spogliatoio.
Ma non è tutto: le differenze tra i due talenti si notano in campo. Se Mario quando giocava doveva essere di luna buona per essere decisivo, Coutinho sa sempre essere utile. Balotelli non ha nelle sue corde il ripiegamento difensivo, croce costante per Josè Mourinho, che lo accusava di passeggiare in campo. Ebbene, il brasiliano cerca anche di ripiegare in difesa, anche se a tratti va in difficoltà, ma comunque il fatto che cerchi sempre di rientrare a centrocampo è un grande vantaggio e con Benitez al suo fianco crescerà anche in questo senso. D’altronde Rafa è conosciuto per saper trasformare i suoi ragazzi (vedi Kuyt) e potrebbe anche insegnare a Philippe come giocare partendo da sinistra, come ala alta, in caso di bisogno.
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