WESLEY SNEIJDER CALA L'ASSO, VISTO CON MINO RAIOLA!

Le ultime due settimane di calciomercato russo potrebbero riservare ancora sorprese sgradite per i tifosi dell’Inter e il copione che si sta vivendo in questi giorni ricorda da vicino quello che in agosto porto lontano dall’Italia Samuel Eto’o. A fare le valigie sarebbe questa volta Wesley Sneijder intorno al quale si stanno muovendo in tanti. A Panorama non è sfuggita una coincidenza particolare proprio nelle ore in cui emissari dell’Anzhi sono segnalati a Milano per presentare la loro offerta. L’olandese è stato visto in compagnia di Mino Raiola giovedì intorno alle ore 20 in zona Corso Vittorio Emanuele, a due passi dalla sede dell’Inter.

La camminata di Raiola e Sneijder non è passata inosservata a chi li ha incrociati tanto che Wes ha avuto anche un rapido scambio di battute con chi lo ha avvicinato: “Di’ a Ranieri di farti giocare dove sai” gli hanno detto… E lui sorridendo: “Glielo dico ma fa finta di non capire”.

Al di là delle difficoltà di rapporto tra i due che sono emerse chiaramente nelle ultime settimane con il tecnico impegnato a trovare una collocazione adeguata a Sneijder, rimane misterioso il motivo dell’incontro con Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic e Balotelli, vicino al Milan anche se in fase di riaccostamento all’Inter.

n quelle stesse ore risulta che gli emissari dell’Anzhi fossero presenti a Milano e c’è chi ha scritto (Mauro Suma, direttore di Milan Channel) di aver ricevuto la confidenza di un ‘procuratore sportivo piuttosto noto’ secondo cui Wes avrebbe rifiutato le avanches dello Zenit San Pietroburgo liquidandole con queste parole: “Ma che ci vado a fare? Cosa c’entro io con quel campionato?”. Perché Sneijder avrebbe dovuto confidarsi con un procuratore diverso dal suo che, lo ricordiamo, è il danese Soren Lerby? Quel procuratore ‘abbastanza noto’ era Mino Raiola?

Lo scenario che potrebbe aprirsi sarebbe di quelli clamorosi. I russi sembrano disposti a mettere sul piatto un’offerta da 25 milioni di euro più bonus per l’Inter e un contratto per il giocatore al rialzo rispetto ai circa 6 milioni netti che Moratti garantisce a Sneijder fino al 30 giugno 2015. Un incastro non semplice da realizzare considerato che l’Inter ha già anticipato a gennaio la cessione di Thiago Motta cercata nel luglio scorso (come ha confermato Gasperini nell’intervista pubblicata da ‘La Gazzetta dello Sport’) e poi programmata per il prossimo mese di giugno. Si tratterebbe di un indebolimento inaccettabile per i tifosi e che risponderebbe solo a logiche di drastico contenimento dei costi e rientro finanziario così da consentire a Moratti la chiusura in equilibrio del bilancio.

C’è, però, un altro aspetto legato alla figura di Mino Raiola. All’epoca dell’addio di Ibrahimovic era diventato il nemico numero uno dell’ambiente nerazzurro tranne poi essere riabilitato dallo stesso Moratti che ha confessato di aver “sempre fatto ottimi affari” con lui. Poi è arrivata la vicenda-Balotelli. Supermario non aveva procuratore di fama internazionale e l’aggancio a Raiola fu vissuto in casa-Inter come la conferma che il giovane talento aveva deciso di andarsene, cosa che puntualmente avvenne da lì a pochi mesi. Prima di Natale Raiola è stato segnalato più volte in orbita-Inter con tanto di visita ad Appiano Gentile.

Ma c’è un retroscena svelato da Gianpiero Gasperini che è clamoroso. A fine luglio Moratti aveva deciso di riportare a Milano Balotelli. Era il 31 luglio e il presidente ne parlò con il tecnico a Dublino per l’amichevole persa male contro il Manchester City. “Mi parlò della possiblità di riprendere Mario, forse aveva parlato con Mancini - racconta Gasperini -. Mi spiegò però che eravamo i soli nell’Inter a volerlo. Presidente e allenatore: pensavo bastasse”.

Non bastò, però il restroscena apre a due domande cruciali. La prima: è possibile che Moratti fosse convinto di poter riabbracciare Balotelli senza che Raiola ne fosse al corrente? E la seconda: chi comanda all’Inter se non basta la volontà di chi mette i soldi per imbastire un’operazione di quel livello? Dubbi legittimi in un momento in cui tifosi e addetti ai lavori faticano a seguire la traiettoria nerazzurra sul mercato.