Il Fpf di Platini ha indebolito le italiane

Se credete a Michel Platini, e francamente l’uomo si è sempre dimostrato affidabile (il calciatore talvolta inarrivabile), c’è da pensare che si preparino anni di lacrime e sangue. Roba da far sbiancare perfino Mario Monti. L’ultimo rapporto finanziario dell’uefa sul calcio europeo dice che 735 club di prima divisione hanno accumulato perdite di bilancio per 1,6 miliardi di euro, ovvero il 36% in più del precedente anno. Naturalmente i top club italiani sanno rendersi emeriti avendo un monte ingaggi giocatori superiore al resto dell’europa: il 72% dei costi contro il 64% nel resto del Continente. Bene, tutto questo significa, in sintesi, che entro la fine del 2013, lo scorbutico fair play finanziario obbligherà i club a non avere perdite superiori ai 45 milioni ciascuno, per poi scendere negli anni seguenti. Pena l’esclusione dalle coppe ed altri fastidi. Per chiarire: ad oggi, 13 club sarebbero fuori, Italia e Inghilterra potrebbero fin d’ora inventarsi una coppa di riserva. Vista così non c’è da stare allegri. Se poi mettiamo naso nelle casse ancora meno. Il mercato di gennaio ne è stato specchio un po’ deprimente. I grandi club sono partiti con la consapevolezza di doversi rinforzare e, visti i fuochi d’artificio dell’anno passato, c’era da crederlo. L’inter post Benitez acquisì Ranocchia, Pazzini, Nagatomo, Kharja oltre a Castaignos. Il Milan replicò con Cassano, Van Bommel, Emanuelson, Legrottaglie, Didac Vilà. La Juve si assestò con Matri, Toni e Barzagli. Il Napoli si limitò a Mascara e Ruiz provocando il naso fumante di Mazzarri. Milan e Inter sono migliorate. La Juve ha scoperto due ottimi titolari. Danari ben spesi. Stavolta era attesa una replica. E invece... siamo partiti con i cannoni, torniamo con le pistole ad acqua. Il Milan, per ora, è passato dall’idea Tevez allo stand by per Maxi Lopez, riserva del Catania. Poteva essere rivoluzione con la cessione di Pato, e sostanziosi bigliettoni conseguenti, ed invece sono arrivati un algerino, oltre ai ripescati Strasser e Merkel. E Pato è ancora in infermeria. L’inter ha girato il mondo ad annusare giocatori ma, per ora, si è dovuta accontentare di Juan, difensore brasiliano che potrebbe non servirle. E, invece, rischia di non trattenere Thiago Motta o, almeno, è al braccio di ferro. Per dirla chiaro: Milano si sta indebolendo, altro che rinforzando. La Juve ha aggiunto Borriello alle punte (utile?) e si è ripresa Caceres, catalogato nel parco degli inutili due anni fa. Il Napoli ci ha provato con Vargas: uno zuccherino calcistico, niente di più. Come consolarsi? Nemmeno scaraventando le colpe sul fair play finanziario: i bilanci piangono più del mercato. E solo il Psg ha promesso di più e mantenuto meno. Forse non a caso lo gestisce Leonardo, uno che ha imparato da noi.

non è che ha indebolito le italiane, ha indebolito tutte quelle squadre senza un proprietario che possa avere liquidità pronte a ripianare qualsivoglia debito.....il che può essere giusto teoricamente, ma quando poi si creano degli squilibri notevoli come le agevolazioni spagnole, gli sceicchi in inghilterra e francia, a scapito sia dei club medio piccoli sia delle grandi che non hanno (come le italiane) padroni con soldi da buttare, allora il FPF diventa, secondo me, come il regolamento di un circolo privato, tipo "yachting club", che da una parte fa sembrare loro attenti alle spese, dall'altra li fa isolare dalla "plebaglia" andando sempre di più verso una champions di elite dove sempre i soliti (salvo rari casi) andranno a giocarsi la vittoria....
contenti loro............

Si è fatto un progetto per controllare le spese e rendere il calcio meno dipendente da soldi. Invece è accaduto il contrario. Se hai un pozzo di petrolio spendi, se no o ti indebiti o rimani indietro...