CLAMOROSO:Rottura Barça-Guardiola, tutti i dettagli

Isola felice non lo è mai stata, nemmeno nei momenti di massima esaltazione. E, probabilmente, non lo è nemmeno ora. Il rapporto di Josep Guardiola con la dirigenza del Barcellona vive di alti e bassi, ogni stagione fa storia a sé sin dal 2008, quando l'ex centrocampista di Roma e Brescia decise di passare di livello e diventare allenatore della prima squadra blaugrana. Quindici premi in tre anni, di cui dodici di squadra e tre individuali, non bastano a Guardiola per scegliere di legarsi a vita al Barça. In generale, già dalla prima stagione - e le prime partite - nonostante il gioco spettacolare dei blaugrana si cominciavano ad avere le prime avvisaglie di un addio che sarebbe arrivato a giugno 2010, anche perché il primo contratto con i catalani, di due anni, si aggirava intorno al milione e mezzo di euro. Non erano questioni economiche, però: fonti molto vicine al tecnico lo davano in partenza per la continua ricerca di stimoli differenti, di misurarsi con altre realtà.
A furor di popolo, a inizio 2010, c'è il primo rinnovo di contratto fino a giugno 2011 anche in virtù dell'amicizia con Joan Laporta, che voleva Guardiola anche per l'anno successivo, nonostante la propria presidenza fosse in scadenza. Scena poi ripetuta a febbraio 2011, con il rinnovo - solamente annuale, fino a giugno 2012 - per il tecnico di Santpedor.
Riavvolgiamo il nastro ai giorni nostri, almeno fino all'estate. L'Inter cerca un allenatore, il nome giusto è quello di Andre Villas Boas, anche perché il Chelsea pare abbia un accordo con Guardiola per giugno 2012. La storia compie un'inversione a U, come Abramovich, e il portoghese viene sottratto alle mire di Moratti. Capello come seconda opzione non va a buon fine, Moratti ci prova fino al venerdì per Guardiola, senza successo, salvo poi virare sui nomi di seconda fascia (Gasperini, Mihajlovic e compagnia).
Ulteriore fast forward fino a settembre, con l'arrivo di Ranieri sulla panchina dell'Inter - accompagnato da un grosso punto interrogativo, non tanto tecnico quanto ambientale - e l'idea che i nerazzurri possano essere a posto anche per l'anno prossimo.
Intanto giovedì - il giorno dopo l'insediamento di Ranieri - Guardiola andava a cena con Laporta, ovvero chi l'ha scelto per allenare il Barça. Dopo la strabiliante cinquina all'Atletico Madrid è stato proprio il tecnico a difendere, in conferenza stampa, la gestione precedente quella di Rosell. Aria di rottura quindi.
Nella giornata di ieri la dirigenza del Barça ha tentato di domare l'incendio che si è venuto a creare: subito con una conversazione telefonica fra Pep Guardiola e Sandro Rosell, di cui non si conoscono i dettagli ma probabilmente l'invito era quello di sedersi al tavolo, durante il volo da Barcellona a Minsk (domani il Barça gioca col Bate) per parlare anche di questi aspetti. Tre ore e quaranta minuti cruciali per il futuro di Guardiola in seno al Camp Nou. E proprio in conferenza stampa, oggi in Bielorussia, il tecnico attende un altro battesimo di fuoco. In attesa di giugno 2012, anche se i rapporti sembrano davvero incrinati. Per l'ennesima volta, verrebbe da dire, ma la soluzione è dietro l'angolo. A tre ore e quaranta da Barcellona.