Tevez mette fretta all’Inter!

«A Manchester non voglio tornare nemmeno in vacanza»,erano i primi di giugno e Tevez, di fatto, co­municava così, in via definitiva, di voler lasciare il City. Sono trascorsi quasi due mesi e nulla è cambiato. L’attaccante argentino resta ancora un giocatore di Mancini, che peral­tro lo attende giusto tra una settima­na in Inghilterra per la ripresa degli allenamenti dopo le vacanze post Coppa America. Se la prospettiva non è quella di rivivere una sorta di incubo, comunque poco di manca. Ma c’è tempo a sufficienza per evi­tarlo? L’Apache lo spera e, infatti, sta cercando di mettere fretta all’Inter: vor­rebbe, insomma, che il club nerazzurro fa­cessedi tutto per por­tarlo a Milano addi­rittura prima di do­versi ripresentare a Manchester. Ecco perché sta viven­do con una certa apprensione i gior­ni che mancano al torneo di Dublino (30 e 31 luglio), dove Inter e City si sfideranno in campo e poi si incon­treranno attorno a un tavolo. Il piano del club nerazzurro è di strappare il sì degli inglesi a un prestito annuale (anche oneroso), con obbligo di ri­scatto da esercitare la prossima esta­te. Intanto ieri l’ad Paolillo ha pun­tualizzato:«Non stiamo cercando Te­vez, ma se frequenta Milano non pos­siamo impedirglielo».

BRACCIO DI FERRO?- Sin dall’inizio del­la vicenda, il City ha sempre escluso questa ipotesi, ma ora lo scenario po­trebbe cambiare. L’ingaggio di Ser­gio Agüero è cosa fatta e là davanti, considerando che gente come Ade­bayor e Santa Cruz deve ancora esse­re piazzata, c’è uno straordinario af­follamento. Sarebbe meglio, dunque, cominciare a liberarsi di qualcuno ­e il solo Tevez sembra essere appeti­toin questo momento – , anche a co­sto di rinviare l’incasso derivato da una cessione a titolo definitivo. Pe­raltro, il bomber argentino potrebbe anche dare il suo contributo, magari decidendo di non presentarsi giovedì prossimo al centro sportivo del City. E’ vero che non siamo ancora al mu­ro contro muro tra società e giocato­re, ma se l’appuntamento a Dublino tra i due club non dovesse regalare la sospirata svolta, allora potrebbe scat­tare il braccio di ferro. D’altronde è ciò che ha fatto lo stesso Agüero: ha comunicato che non sarebbe rientra­to a Madrid e l’Atletico ha immedia­tamente chiuso il suo passaggio allacorte di Mancini.

WES IN BILICO- Per l’Inter e per Tevez re­sta comunque un per­corso alternativo, va­le a dire attendere che il Manchester United offra i 35-40 milioni di euro neces­sari per portare via Sneijder. Sul cui destino Paolillo ha detto:«Non abbia­mo ricevuto alcuna offerta. Ma tutti hanno un prezzo». Al di là delle ma­nifestazioni di affetto dei tifosi e del peso che sta ottenendo all’interno del­la «creatura» di Gasperini, l’addio dell’olandese infatti resta un’ipotesi concreta. Lo sa bene anche il diretto interessato, che ieri si è presentato alla Pinetina dopo i due giorni di ri­poso trascorsi a Saint Tropez con la moglie Yolanthe (il cui volto tatuato è finito sull’addome del marito) e il piccolo Jesse. Intercettato da Sky pri­ma di varcare i cancelli del centro sportivo, Sneijder ha dichiarato:«Se rimango prenderò il microfono e sa­rò io a dirlo».Parole che, allo stesso tempo, sono una sponda a ciò che dis­se Stankovic qualche giorno fa a pro­posito del suo futuro. Al momento, però, la prospettiva è che il Manche­ster United si muova concretamentesolo alla fine di agosto.