Il Porto dei salassi: ecco tutte le valutazioni degli uomini mercato

Prendete una squadra di Serie A, vincitrice di venticinque campionati nazionali, venti coppe, diciassette supercoppe, due Champions League, due Uefa, due intercontinentali e una supercoppa europea e fatela agire sul mercato. Allenatore pressoché esordiente e ai primi passi, campagna acquisti chiusa con un più otto alla casella ricavi, molti giocatori sconosciuti o quasi, due nazionali venduti. In Italia si chiamerebbe campagna fallimentare, in Portogallo è la ricetta del super Porto, capace di vincere il Triplete in una stagione irripetibile o quasi, con ventisette vittorie e tre pareggi, dove anche l'allenatore - André Villas Boas - diventa Re Mida e uomo mercato, pronto a saccheggiare a sua volta la propria ex squadra. Come Mourinho, del resto, anni fa, ma con una differenza: i prezzi sono incommensurabilmente più alti rispetto ad allora, anche perché molti calciatori sono giovani e in grado di rendere al meglio nelle stagioni a venire.
Partiamo dalla difesa, dove Rolando è uomo mercato per molte società. Grande fisico, insuperabile sulle palle alte, attento e molto difficile da sorpassare. La valutazione è vicino alla doppia cifra, considerando che ha preso il posto in tutto e per tutto di Bruno Alves. E' proprio il nazionale portoghese a rappresentare la cessione più importante del 2009/2010, dopo il terzo posto che costringe il Porto all'Europa League: 22 milioni di euro allo Zenit San Pietroburgo. Per un ventinovenne non proprio male. Alvaro Pereira e Jorge Fucile completano un reparto che si sta apprezzando, ma è forse Sapunaru ad aver migliorato, nell'ultima stagione, la sua valutazione: circa 9 milioni di euro, a fronte dei 5 pagati anni fa dal Porto. Il prossimo da lanciare è Maicon, difensore acquistato dal Cruzeiro per 1,1 milioni più il cartellino di Farias (a Palermo se lo ricorderanno), già lanciato in pianta stabile nella Primeira Liga portoghese. Ultimo, ma non in ordine di importanza, è Nicolas Otamendi: pagato 4 milioni (!!!) di euro, dopo le valutazioni astronomiche che davano i giornali nel 2009, vale almeno il triplo. Non riesce a incidere con la nazionale, ma nel Porto è uno degli uomini chiave.
Il centrocampo è probabilmente il reparto che più potrebbe regalare soddisfazioni nel brevissimo termine. Partiamo da Joao Moutinho, uomo mercato per il Chelsea di Villas Boas (così come Fernando, di cui parleremo più avanti), anche per l'infortunio occorso a Essien due giorni fa. Il ghanese rimarrà ai box per sei mesi, e i Blues vogliono un rinforzo che oramai è necessario. La valutazione è però stratosferica, visto che il Porto chiede circa 40 milioni di euro. Facendo due calcoli, potrebbe anche essere una sparata: in ogni caso è il quattrocento per cento di quanto pagato l'anno scorso allo Sporting Lisbona. Se pensiamo che è stato pagato quanto Miguel Veloso dal Genoa, c'è qualcosa che non va.
Fredy Guarin è arrivato in Europa portato dal Saint-Etienne, ma nel 2008 (a 22 anni), arriva al Dragao. Chiuso da Raul Meireles - ceduto dopo un ottimo Mondiale nel 2010, a 14 milioni di euro -, è esploso proprio quando è riuscito ad avere più continuità. Ottimo tiro da fuori e senso del gol, è stato decisivo anche nella finale di Europa League ispirando il colpo di testa di Falcao. Valutazione alta, sui quindici milioni di euro, cresciuta con l'andare dei mesi. Ancora più costoso il brasiliano Fernando, seguito anche lui dal Chelsea, ma con lo status da extracomunitario. Sembrava sul taccuino dell'Inter, ma la richiesta del Porto è superiore ai venti milioni di euro: su di lui c'era anche la Juventus, che però preferisce pensare ad Arturo Vidal del Bayer Leverkusen, anche per una questione di duttilità. Rimane il muro su cui Villas Boas ha plasmato la propria creatura, uno schermo davanti alla difesa che difficilmente viene passato. Chiosa finale per James Rodriguez, che l'anno scorso era stato vicinissimo alla Juventus - in estate - e alla Sampdoria (a gennaio). Lo status da extracomunitario, anche qui, non l'ha aiutato, ma Carpeggiani aveva scelto bene le rampe di lancio. Il suo cartellino, in totale, è stato pagato circa 7,3 milioni. Ora, con United e Barcellona accostate al suo nome, vale almeno il doppio: non male per un giocatore che ha fatto molta panchina al primo anno di Primeira Liga.
L'attacco? Ma che ve lo dico a fa'! Hulk è il nome a sensazione, oltre a essere sensazionale: capace di giocare sia sul lato che da centrale, calcio esplosivo e una corsa da mezzofondista. La somiglianza con Lou Ferrigno gli ha regalato un nickname assolutamente speciale, quasi incredibile. Nella sua carriera giovanile ha anche militato in Giappone, seguendo quello che è stato il percorso di Leonardo. E' capace di segnare in qualsiasi modo, ma la sua valutazione - stratosferica - probabilmente non lo farà partire.
Chi può lasciare i Dragoes è Radamel Falcao Garcìa. E' proprio Villas Boas che lo richiede, la richiesta è altissima ma le grandissime prestazioni in Copa America - oltre alla terribile somiglianza con Inzaghi, per fiuto del gol e caratteristiche - può far pensare al Chelsea che l'esborso sia quasi inevitabile, con il colombiano che andrebbe a formare una coppia latina con Fernando Torres. Ipotizzando che Moutinho, Falcao e Rolando possano andare via, il Porto potrebbe guadagnare circa 80 milioni di euro: facile pensare che anche stavolta la cassa sarebbe in attivo. E con un altro esordiente in panchina, Walter - ex ragazzo prodigio dell'Internacional - e Kleber in rampa di lancio. Per stupire un'altra volta, in vista dell'ennesima plusvalenza milionaria.