MORATTI:"HO FATTO IL GRAVE ERRORE DI COMPRARE L'INTER MA LA PASSIONE MI TRAVOLGE!"

Massimo Moratti, a pochi giorni dalla sfida col Bayern Monaco, ha rilasciato un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, nella quale ha toccato svariati argomenti, fornendo alcuni aneddoti interessanti. Si parla del padre Angelo, della sua vita e carriera lavorativa, oltre a un simpatico aneddoto su una lettera scoperta alla morte del padre Angelo: “Tutto è iniziato con mio padre, Angelo, era la fine degli anni 40. Era un gran lavoratore e un genio. Ha costruito una raffineria in Sicilia, che ha poi venduto alla Exxon, e poi ne ha costruita una nuova in Sardegna, una delle prime raffinerie indipendenti in Europa. Mio padre era un vulcano di idee, insieme con l'umanità incredibile. Nel 1955 ha prelevato l'Inter, era realmente innamorato del club, non in cerca di fama. Mi diceva di non fidarmi della ricchezza materiale, la vera ricchezza sta nella testa. Veniva da una famiglia povera, è sopravvissuto alla guerra e mi ha detto di un parente in Germania, un direttore d'orchestra, la cui fortuna era svanita nel nulla durante l'inflazione. Mio padre disse: non prestare attenzione a quello che c'è in tasca, ma che cosa avete in mente. Una lezione utile che ci ha ricordato di un lavoro serio, senza dimenticare coloro che sono meno fortunati nella vita - perché molto presto si può anche perdere tutto sé stesso”.

La lettera: “Ho scoperto una lettera di un mio professore indirizzata a mio padre. Questo insegnante consigliava di mandarmi in collegio perché pensavo troppo all’Inter”. Poi ne divenne presidente, un qualcosa che significa davvero tanto per lui: “Ho pensato di lasciare tante di quelle volte, ma alla fine ho sempre ripensato. Ero convinto che alla fine la verità, su quella situazione insopportabile, sarebbe venuta fuori”.

La nascita della passione nerazzurra: “Ho fatto il grave errore di comprare l'Inter. Non ho mai pensato che l’Inter avrebbe avuto questo peso. L'interesse dei media sul calcio è bizzarro. I giornali parlano di quello che farò il giorno dopo, e la cosa curiosa è che di solito hanno ragione. Sanno di più loro che me stesso. La mia famiglia ha accolto l’acquisto della società in pieno scetticismo, e aveva ragione (ride)”. Le critiche sull'Inter che gioca raramente con gli italiani: “Recentemente abbiamo acquistato Ranocchia e Pazzini, giocatori italiani, di calibro internazionale”.

La sua prima volta allo stadio? "Mio padre ha iniziato a portarmi nel 1949. Uno dei miei primi match visti è stato un 6-5 per l'Inter nel derby contro il Milan. Non mi è solo rimasto in mente il volume di gioco, ma anche l'entusiasmo dei tifosi, l'atmosfera scoppiettante. Per me è stato tutto sconvolgente, non c'era la televisione”. Poi la Grande Inter: Ricordo l'italo-argentino Angelillo, un fenomeno, che ha firmato il contratto nel 1957 nella nostra villa in campagna e poi ha giocato con me e mio fratello in giardino. Una cosa del genere sarebbe impensabile oggi. A quel tempo il contatto è stato più diretto, ora si passa prima da tante consultazioni”.

Che ricordi ha dei tedeschi nerazzurri? “Rummenigge, Hansi Müller, Brehme, Matthäus, Klinsmann sono parte della storia dell’Inter. Nel 1989 vincemmo il campionato con Brehme e Matthäus sotto la guida di Giovanni Trapattoni, che era soprannominato "Il Tedeschi, il tedesco”. Chi vorrebbe dalla squadra nazionale tedesca? “Özil è un giocatore eccezionale. Una volta avevamo pensato di prenderlo, ma poi abbiamo optato per Wesley Sneijder, che non è stata una cattiva scelta, alla fine. Il Real Madrid è sicuramente molto felice di aver comprato Özil”. Si dice che Massimo Moratti è l'ultimo presidente romantico: “Romantico, nel senso che padre e figlio hanno celebrato lo stesso successo con l'Inter. Un destino come una fiaba”.

Su Ronaldo: “L’ho sempre considerato come una figura simpatica, un genio. Molti poi lo hanno definito un traditore perché è andato dall'Inter al Real Madrid poi al Milan. Sciocchezze. Solo business”. Anche Ibrahimovic, dopo il passaggio al Milan, è stato chiamato traditore: “Stesso caso. Un grande professionista. Ci ha fatto vincere tre campionati, l'abbiamo venduto per quattro volte il prezzo di acquisto. Dovrei lamentarmi?"

Ritiene il potere dei giocatori troppo grande? “Onestamente, molti club si lamentano in pubblico, e poi sono segretamente felici quando vendono il giocatore”. Moratti non ha mai pensato di poter mollare: “La tentazione era forte, ma volevo scoprire la verità. Quella situazione insopportabile venne a galla”. Massimo Moratti si riferisce a Calciopoli: “Nel corso degli anni, la situazione è diventata intollerabile, una storia senza fine. Un tunnel senza fine. Tutti erano d'accordo perfettamente. Un incubo divenuto realtà”.

Nel Ranking UEFA la Germania supererà presto l’Italia. Come si fa a valutare lo status quo del calcio: “Il nostro problema principale sono gli stadi. In Bundesliga l'erba sembra più verde, gli stadi sono recintati. In Serie A poi ci sono 20 club. Troppi”. Moratti spiega ai tedeschi il perché della pazzia nerazzurra: “ L'Inter deve sempre soffrire. Questa è la peculiarità del club anche nei tempi di successo. Non c'è mai una partita tranquilla. Conduciamo 4-0, ed improvvisamente è 4-3. Oppure si vince nel recupero. L’Interista soffre sempre”.

Si parla del Triplete dello scorso anno e del Bayern: “Il Treble del Barcellona era un risultato incredibile, Noi, con José Mourinho e la nostra squadra ci siamo riusciti. Mourinho è un perfezionista, un lavoratore meticoloso, una grande passione che ha portato tanti successi”. Il Bayern: “Sarà gara dura. Tra i due club vi è un rapporto di amicizia e un enorme rispetto”.