Calvario Milito Stagione nera è il quinto stop Troppa fretta di rientrare. Leonardo: «Stia tranquillo»

L’ultimo scatto di domenica sera in Inter-Roma è diventato l’ultima tappa di un calvario senza fine. Un’altra ricaduta fatale a Diego Milito, un altro infortunio al bicipite femorale:
stavolta il sinistro, il quinto di questa stagione, fra una coscia e l’altra. Spietato ancora una volta l’esito degli esami effettuati ieri pomeriggio con il dottor Franco Combi: stiramento di secondo grado, in un
punto leggermente più alto rispetto ai precedenti. Inesorabile anche la sentenza: stop di circa un mese e mezzo, considerando la recidività e dunque il divieto assoluto di recupero affrettato.

Con l’infortunio di domenica diventano 5 gli stop stagionali per Diego Milito, 4 a causa del bicipite femorale della coscia sinistra. Il primo stop in Roma-Inter del 25-9-2010; poi con l’Argentina contro il Giappone l’8 ottobre. Si riblocca nel derby il 15 novembre, mentre nel 2011 aveva già accusato un risentimento muscolare il 19 gennaio col Cesena.

E’ possibile che Milito sia «vittima» di un doppio condizionamento, psicologico e fisico. Il primo:
la voglia di esserci, la fretta di dimostrarsi definitivamente guarito e, ultimamente, di giocarsi bene la rivalità con Pazzini, lo hanno portato ad accelerare i tempi di rientro, anche imponendo un’ammirevolema
rischiosa volontà di darsi disponibile. Il secondo:
l’elasticità dei tessuti provata dai precedenti infortuni e il timore dato dal ricordo di quelle frenate forse lo hanno portato a correre condizionato, dunque non sempre bene, dunque anche più soggetto a nuove lesioni. Ecco perché stavolta «deve pensare solo a recuperare al meglio». E perché vEDIAMO ILBayern-Inter è quasi unmiraggio