Julio Cesar: "Resto fino al 2014, Viviano non è un problema"

Riportiamo alcuni passaggi dell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport dal portiere dell'Inter, Julio Cesar: "La cosa più brutta del mio infortunio? La noia: terapie, esercizi sempre uguali, allenamenti a parte, niente pallone. Per me è stato tremendo: la mia vita è sempre stata il contrario della noia. E poi finisci per fare anche cose strane: omenica, durante il riscaldamento prima di Inter-Palermo, parlavo con i miei muscoli: 'Maledetti, non fate scherzi, eh?'. Non dovevo giocare, ho anticipato il rientro perché si è fatto male Castellazzi e quand'è così qualche cattivo pensiero poi ti viene. Se ero soddisfatto del mio rendimento prima dell'infortunio? No, prendevo gol del cavolo. E non chiedetemi perché: non perché sono cavoli miei, ma perché non ho una risposta. Diciamo che non stavo bene con me stesso. Se Benitez ha sbagliato approccio anche con me? Non so dire cosa non abbia funzionato con lui, ma so che io davo il massimo. Anche perché, se non l'avessi fatto, ci avrei rimesso solo io: i gol del cavolo li prendeva Julio Cesar, mica Benitez. La storia che mi vorrebbe in Inghilterra l'estate prossima quando arriverà Viviano? Ma ci sono davvero queste squadre? E dove sono? Io del Manchester non ho mai sentito nessuno e per quanto ne so neppure l'Inter. Se quindi mi vedo in nerazzurro fino al 2014 per poi tornare in Brasile? Esattamente: non vedo perché dovrei cambiare. Anche se arrivasse Viviano? Per me non cambierebbe niente. Se poi fosse l'Inter a chiedermi di parlarne farei come sempre: andrei da Moratti, ascolto cosa ha da dirmi, gli dico quello che penso. E qualunque cosa ci diremo, ci capiremo".