Moratti chiede a Zanetti un regalo per i 65 anni: "Il gol scudetto"

Massimo Moratti, prossimo 65enne, spegnerà le candeline domani. Il patron nerazzurro ha passato 15 anni della sua vita seguendo da vicino le vicende ed i fatti dell’Inter, le gioie e i dolori, i campioni ed i bidoni, i tecnici vincenti e quelli più discutibili. Alle soglie dei 65 arriva la trasferta decisiva per lo scudetto, quella di Siena, una trasferta che Massimo Moratti non pensa, nemmeno lontanamente, di sottovalutare. “La pressione è tanta e c’è anche il pensiero a Madrid, dobbiamo rimanere concentrati”, dice il presidente, che sogna un gol di Zanetti, il suo capitano, il suo primo acquisto. Neanche il padre Angelo era riuscito a centrare il triplete, Massimo ce la può fare, tutto è a portata di mano. Il presidente è rimasto felicemente scosso dal notare l’affluenza dei tifosi per i biglietti della finale: “Ammiro il loro attaccamento e sono al fianco di questi fantastici tifosi. Spero che i loro sacrifici alla fine vengano premiati. Mou ha regalato un biglietto ad un tifoso? Lui è così, è unico. C’è un grande clima di festa spero solo che i giocatori non ne risentano”. Moratti ritorna poi sul comunicato di martedì: “Sono dovuto intervenire perché ci giochiamo tanto e poi le voci della ricerca di altri tecnici sono infondate. Mourinho ha poi precisato da Londra la sua posizione”.

Si ritorna a parlare della gara di Siena; il presidente non vuole sentire parlare di tricolore in tasca: “Sarà dura; non sarà più difficile che a Madrid. L’Inter ha grandi campioni ma ricordo tante Inter che non hanno vinto nonostante avevano nomi come Baggio o Ronaldo”. Il discorso cade poi sulla richiesta di revoca dello scudetto 2006 da parte della Juventus: “E’ un atto dovuto per la tifoseria, dopo una stagione non positiva. Non ci credono neanche loro più di tanto. L’intervento di Guido Rossi è stato giustificato, ma noi abbiamo il dovere di vincere lo scudetto, ora più che mai”. Il presidente passa poi alle dure parole dell’ad del Milan Galliani e del presidente Mediaset Fedele Confalonieri, che lo ha definito lo sceicco italiano. Moratti glissa così: “Se si legge l’intera intervista si evince che Confalonieri non fa il tifo per noi”. Al di là della tensione l’Inter dà certezze: “Mi è piaciuta l’ultima parte di gara col Chievo, sul 4-3. La squadra non si è persa e ha avuto la forza di giocare e rimanere concentrata. Pensi ad un eventuale pareggio…”. Il numero uno di Corso Vittorio Emanuele sceglie poi il suo uomo scudetto ideale: “Dico Zanetti perché rappresenta il gruppo. Riesce a migliorare ogni anno che passa e sembra abbia dieci anni in meno. Sono rimasto male per la sua non convocazione, insieme a Cambiasso”. In conclusione Moratti dà appuntamento a Siena, dove spera in una giornata di sole e di vittoria, così da festeggiare al meglio i suoi 65 anni.

Se e quando segna il capitano...

Che segni chiunque. Basta farne uno in più di loro...

Vincere solo Vincere...... ... ...


E se l'Inter arriva oggi nella situazione di giocare la finale di Coppa Italia, la finale di Champions e lo scudetto fino all'ultima gara, io non dico che meritiamo rispetto, ma dico che esigo rispetto. La 'signora' può essere una signora, può essere la presidentessa, può essere dottoressa, può essere nata in una culla d'oro, però rispetta la mia squadra e i miei giocatori. Noi siamo arrivati qua e tutti sanno come siamo arrivati qua. Non domando, ma esigo rispetto".