Julio Cesar sfida il suo passato

Domenica pomeriggio per Julio Cesar non sarà una partita come le altre. Al Giuseppe Meazza arriva il Chievo Verona di Di Carlo. Qualcuno si chiederà, perchè?. La spiegazione è semplice. L'attuale portiere interista ha iniziato la sua carriera in Italia proprio nella squadra clivense. La sua esperienza con la seconda squadra di Verona durò poco, precisamente dal gennaio al giugno della stagione 2004-2005. Per lui nessuna apparizione in prima squadra, tre presenze in panchina ed anche numerose uscite con la Primavera scaligera, dove dimostra il suo immenso valore. C'è da dire che all'epoca la strada era sbarrata da un mostro sacro dei portieri qual'era Luca Marchegiani. Di sicuro l'ex numero 1 biancoceleste avrà insegnato al giovane Cesar svariati trucchi del mestiere e se oggi l'Inter può vantare di avere fra i pali uno degli estremi difensori più forti al mondo c'è da ringraziare lo staff del Chievo e lo stesso Marchegiani. Quest'ultimo non nasconde le doti del portiere brasiliano: “Da subito ha dimostrato di avere grandi qualità. La cosa che ho apprezzato di più nei sei mesi di Verona era il modo in cui si allenava. Era come se dovesse scendere sempre in campo”. Se Julio Cesar deve ringraziare il Chievo per averlo fatto maturare, anche la società gialloblu può vantare un piccolo record, e lo deve proprio al portiere della Selacao. Infatti Cesar è il primo giocatore clivense a vestire la maglia verdeoro. Gli anni passano, i trofei vinti rimagono, ma il primo amore non si scorda mai.