NIENTE RIVOLUZIONE: MAICON-MILITO VERSO L'ADDIO

Da **ModCuoreInter** Mar Mag 03, 2011 11:35 am

Largo alla meglio gioventù, italiana e non, ma con moderazione. «Quest’Inter è forte e smontarla sarebbe un errore», sentenzia Massimo Moratti. Al massimo se ne andranno due big, da pescare nel mazzo dei senatori che hanno deluso: Maicon e Milito, in prima fila con l’argentino oscurato all’esplosione di Pazzini. Oppure tra quelli più richiesti sul mercato (Julio Cesar e Sneijder, in seconda battuta). Ma la politica di corso Vittorio Emanuele, in vista del nuovo anno zero dei reduci del Triplete, non cambia e, a renderla nota, è il patron nerazzurro che apre ad un restyling, tecnico ed anagrafico, di spessore (oltre a Castaignos, 4 innesti al massimo, almeno uno per reparto) ma senza chiudere con la vecchia guardia.
«Via i big per finanziare la prossima campagna acquisti? Ogni anno si dice così - spiega Moratti -, ma è un peccato rivoluzionare una squadra forte. Dovremo semplicemente fare quello che è necessario per ringiovanire in parte il gruppo». Già a gennaio sono arrivati Ranocchia (classe 88), Nagatomo (classe 86, che verrà riscattato dal Cesena) e Pazzini (classe 84). A giugno potrebbe essere la volta di Alexis Sanchez, 23 anni, al primo posto nella lista della spesa per l’attacco («Tevez? Ho sentito dalla tv che era a Milano, ma non c’è assolutamente nulla», la smentita sull’argentino di Moratti) e di Cesc Fabregas (1987), in rotta con l’Arsenal e molto apprezzato dal patron, per il centrocampo. Con il terzino sinistro del Genoa Criscito (86) e il laterale destro Aguirregaray, ex Penarol, già seguito la scorsa estate, a completare la difesa.
«Questo è il mese giusto per chiudere con l’Inter - ha dichiarato il manager del 22enne uruguagio, Antonio Caliendo -. Il suo è un ruolo importante, molto simile a quello di Maicon». Ma prima bisogna cedere il Colosso, seguito da mezza Europa e in Brasile, e il Principe Milito, pronto a riabbracciare il suo Genoa in anticipo sui tempi anche in considerazione dell’esplosione di Pazzini: un gol ogni 131 minuti di serie A, 8 reti in totale, meglio anche di Eto’o fermo a 1 ogni 147’. Quanto, invece, all’imminente scudetto rossonero, onore al merito ai cugini. «Chi vince lo merita sempre - assicura Moratti - Mourinho? Non ci siamo sentiti ultimamente e poi lui adesso sta lavorando per rifarsi»