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"Pazzini svenduto, vergogna", tuona il Secolo XIX

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Messaggio Da ModCuoreInter Ven Gen 28, 2011 12:52 pm

La delusione del popolo doriano in un articolo del Secolo XIX, dove si rimprovera al Presidente Garrone, il fatto di aver svenduto Pazzini:

"Facile ora dire che la responsabilità è del presidente Garrone, che non ha voluto trattenerlo, o di Pazzini, che ha scelto di giocarsi con l’Inter l’occasione della carriera. Facile dire che è colpa del procuratore, la sfinge Tinti, che per straguadagnarsi da vivere deve vendere giocatori e far loro contratti milionari. Anche il calcio ha regole (poche) e ruoli (molti, troppo spesso sovrapposti). Dunque a ciascuno il suo, anche a chi è pagato per consigliare il presidente della Sampdoria. Lasciato da parte Sergio Gasparin, ora in prima fila c’è Doriano Tosi. È lui il dirigente che, almeno ufficialmente, ha condotto l’operazione Pazzini all’Inter. Lo diciamo da giorni, lo pensano i (molti) tifosi che ieri hanno sottolineato un aspetto non marginale della vicenda: Pazzini si poteva vendere, ma non si doveva svendere. Precisazione doverosa: 12 milioni cash non sono poca roba e non solo per chi tira avanti con un lavoro precario e mille euro al mese. Solo che nel calcio puoi avere certi valori (morali), ma devi anche capire altri valori (economici). Solo così puoi pensare di costruire qualcosa di vincente in una città che non è al centro dell’universo calcistico. Solo così puoi dare ai tifosi che vengono allo stadio, che apprezzano gli sforzi della famiglia Garrone, un bene prezioso come l’aria che respirano: la speranza che il domani sia migliore. Macché. Nelle ultime ore della trattativa, ai suoi collaboratori, Tosi ha confidato che bisogna alzare il prezzo, arrivare a 16 milioni cash e avere così «una base per lanciare un nuovo progetto». Si è rimasti a quota 12, non è stato un gran trattare. Biabiany valutato 8 milioni? Era il prezzo con il quale l’Inter lo aveva messo a bilancio, non significa necessariamente che valga tanto.

E allora sì, si può dire (senza neppure offendere qualcuno) che Pazzini è stato svenduto. Perché l’Inter doveva rispondere al Milan e al “colpo” Cassano e non si sarebbe tirata indietro. Perché Pazzini ha 26 anni, non è giovane come Balotelli, ma ha solo due anni in più di Dzeko, è nel pieno della carriera, è un giocatore comunitario e a giugno poteva essere venduto a qualsiasi club della Vecchia Europa. Piaceva alla Juventus, piaceva al Chelsea e dalle parti della Premier hanno pagato Dzeko circa 40 milioni e Balotelli 28. Inevitabile, allora, chiedersi - al di là delle risposte più ovvie - perché in un mese la Samp abbia rinunciato ai due gioielli. Se c’è un progetto, allora, per raddrizzare la storia, bisognerebbe trovare un giocatore dello stesso valore, almeno in prospettiva. Mica tocca a Garrone o a Pazzini. Sarebbe giusto che lo facesse Tosi. E con il sostegno di altri grandi consiglieri, professionisti straordinari con studio a Milano (oh, mica detto siano per forza interisti) come Antonio Guastoni. Uomini che fanno dei bilanci in ordine non solo un sacrosanto dovere, ma un qualcosa in più. Un bel pedigrèe per rendere appetibile una società".
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